Bergamo, la confessione di un autista Ncc: “Molti imprenditori tornavano dalla Cina senza controlli”

Proprio oggi a Bergamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella assisterà alla Messa da Requiem di Gaetano Donizetti, eseguita davanti al Cimitero monumentale per ricordare tutte le vittime bergamasche del Coronavirus: seimila morti, di cui 670 nel capoluogo di provincia. Eppure, sempre oggi, sono le parole di un autista Ncc (il noleggio con conducente), riferite dal giornalista di "Repubblica" Paolo Berizzi a far pensare che, forse, alcune di quelle vittime si sarebbero potute evitare se in Lombardia, e nella Bergamasca in particolare, si fossero rispettate prima e meglio le misure di prevenzione contro il contagio e se l'istituzione di una zona rossa nei comuni della Val Seriana (Nembro e Alzano, ma sono tanti, come documentato da Fanpage.it, i paesi della zona che hanno pagato un prezzo altissimo per la pandemia) avesse bloccato prima la produzione industriale (che non si è mai fermata del tutto) e la circolazione nella zona.
Il conducente Ncc: Imprenditori tornati dalla Cina senza controlli
Secondo quanto dichiarato dall'autista, 30 anni di carriera e 12mila chilometri all'anno in media alle spalle, tra febbraio e marzo lui e i suoi colleghi avrebbero accompagnato a casa molti imprenditori della Val Seriana di ritorno dalla Cina, andandoli a prendere sia dagli aeroporti lombardi (Orio al Serio, Linate e Malpensa) e sia dalle città oltreconfine (Lugano, Zurigo e Nizza), quando i voli da e per la Cina sono stati interrotti dal governo e gli imprenditori si sono dovuti organizzare altrimenti. "Mi chiedevo perché queste persone, che tornavano da Pechino, Shanghai, Wuhan, Shenzhen, non venissero messe in quarantena – è la domanda che il conducente Ncc pone al giornalista di Repubblica -. La stessa domanda se la sono fatta anche i miei colleghi".
Chissà se anche questo aspetto, che è legato principalmente all'attività industriale che anche nell'epicentro del contagio in Val Seriana (Nembro, Alzano Lombardo) non si è mai fermata del tutto, neppure nei momenti più acuti della pandemia, verrà approfondito dalla procura di Bergamo nell'inchiesta sulla gestione dell'emergenza Coronavirus. Un'inchiesta che ha dentro diversi filoni: dalla mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano, per cui sono stati ascoltati come persone informate sui fatti il governatore lombardo Attilio Fontana e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai tanti anziani morti all'interno delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), fino alla mancata chiusura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano dopo i primi casi accertati di coronavirus: l'ipotesi è che aver riaperto dopo poche ore il presidio possa aver fatto da "amplificatore" del contagio nella Val Seriana.