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Covid 19

Bergamo, 10mila test sierologici: positivo il 57 per cento

Il 57 per cento dei cittadini a cui Ats Bergamo ha effettuato il test sierologico dal 23 aprile al 3 giugno, entrato in contatto con il Coronavirus, sviluppandone gli anticorpi. Questi i dati ufficiali comunicati, che descrivono anche un livello di positività elevato tra gli operatori sanitari, pari al 30 per cento dei testati.
A cura di Filippo M. Capra
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Il 57 per cento dei cittadini di Bergamo che sono stati sottoposti al test sierologico, ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Ciò significa che oltre la metà, stando ai numeri comunicati da Ats Bergamo, dei 9.965 cittadini testati tra il 23 aprile e il 3 giugno, è stato esposto al contagio. Inoltre, sono stati effettuati test anticorpali anche a 10.404 operatori sanitari, dei quali il 30 per cento è risultato positivo. In totale, quindi, sono state testate 20.369 persone.

Positivo al sierologico il 37 per cento dei cittadini di San Giovanni Bianco

Il dato sorprende, anche se guardando alla provincia bergamasca – oltre che al disastro che la pandemia ha comportato in termine di contagi e decessi – si trova un paesino della Val Brembana in cui circa il 40 per cento dei cittadini è risultato a sua volta positivo al test anticorpale. Si tratta di San Giovanni Bianco, cittadina di circa 5.000 anime, dove il Comune ha offerto il sierologico a 1.441 candidati, tutti maggiorenni. I risultati hanno evidenziato che il 37 per cento di loro ha sviluppato gli anticorpi al Coronavirus. Ad ufficializzare la notizia, è stato il sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi, che ha spiegato come "l'età media dei positivi" sia "di 54 anni, il 44 per cento è un lavoratore e il 70 per cento" di coloro che hanno sviluppato gli anticorpi "ha indicato di avere avuto sintomi". Tutti coloro che sono stati trovati positivi, dovranno essere sottoposti a tampone. In questo caso, considerato che la spesa dei test sierologici è interamente coperta dal Comune, a tutti coloro che sono obbligati a verificare lo stato dell'infezione, viene chiesto un contributo di 40 euro a fronte di una spesa di 90.

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