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Bergamo, folla alla “Corsarola”. L’ira del sindaco Gori: “Non sono bastate centinaia di morti?”

“Se stamattina dopo una passeggiata sui Colli, ero tornato a casa rinfrancato – non avevo incontrato una sola persona senza mascherina -, le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare – ha aggiunto -. Non sono bastate centinaia morti nella nostra città?”. Così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori dopo la foto che ritrae una folla di persone nei vicoli della Corsarola, in Città Alta, sprovviste di mascherina e non curanti del metro di distanza di sicurezza.
A cura di Filippo M. Capra
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"I nostri morti non sono bastati?", chiede il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ai suoi concittadini in una diretta Facebook dopo aver visto sui social la foto che ritrae una folla di persone assembrate e senza mascherina nei vicoli della Corsarola, in Città Alta. Il sindaco della città orobica, la cui provincia è stata una delle più colpite dall'emergenza Coronavirus, ha richiamato tutti coloro che paiono essersi dimenticati di quello che il Covid ha provocato.

L'ira di Gori: Non sono bastate centinaia di morti?

Eppure nei giorni scorsi Gori si era raccomandato con i propri concittadini, invitando tutti a non assumere comportamenti leggeri durante il weekend, perché "la mascherina e le distanze sono obbligatorie". Inoltre, fino a ieri, domenica 17 maggio, non era consentito "andare a spasso con gli amici". Così però non è stato, e come testimonia una foto che ha fatto il giro del web, all'altezza della Corsarola erano diversi i ragazzi che non indossavano i dispositivi di protezione individuale o lo facevano in maniera errata, tenendoli abbassati, senza rispettare il metro minimo di distanza dall'altra persona. Gori li redarguisce in un video postato sulla sua pagina Facebook: "Se stamattina dopo una passeggiata sui Colli, ero tornato a casa rinfrancato – non avevo incontrato una sola persona senza mascherina -, le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare  – ha aggiunto -. Non sono bastate centinaia morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore".

(Foto Fb: Giosuè Frosio)
(Foto Fb: Giosuè Frosio)

Cosa si può fare da oggi, lunedì 18 maggio, in Lombardia

La Regione Lombardia, intanto, in tarda serata ha emanato la nuova ordinanza che regola il ritorno alla normalità. Resta l'obbligo di indossare la mascherina sia al chiuso che all'aperto. Ristoranti, bar e pub possono riaprire seguendo delle regole ben precise, così come parrucchieri, barbieri ed estetisti. Questi ultimi, in caso di contatto col cliente, dovranno indossare mascherine Ffp2 senza valvola. Possono riprendere le professioni di montagna e riaprire i negozi di vendita al dettaglio. Riaprono biblioteche e musei, mentre sono rimandate al 31 maggio le riaperture di piscine e palestre.

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