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Covid 19

Fase 2, ecco cosa riapre in Lombardia dal 18 maggio: l’ordinanza firmata dal governatore Fontana

La Lombardia riparte. Il governatore Attilio Fontana ha firmato l’ordinanza per le riaperture a partire da oggi, lunedì 18 maggio, su tutto il territorio. Ecco nello specifico cosa si potrà fare: riaprono ristoranti, pub e bar. Con loro anche negozi di vendita al dettaglio e parrucchieri ed estetisti. Possono riprendere le professioni di montagna e i tirocini.
A cura di Filippo M. Capra
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Il giorno della ripartenza è arrivato. Da oggi, lunedì 18 maggio, la Lombardia riapre e tenta un graduale ritorno alla normalità. Con l'ordinanza firmata ieri sera dal presidente della Regione Attilio Fontana, per cui diversi commercianti si sono lamentati del ritardo, quasi tutte le attività riapriranno le proprie porte per accogliere i clienti. Ecco nello specifico cosa si potrà fare.

Linee guida generali

Le linee guida per l'utilizzo della mascherina all'aperto e al chiuso

Le linee guida per barbieri, parrucchieri e centri estetici

Le linee guida per le messe e le funzioni religiose

Le linee guida per ristoranti, bar e pub

Le linee guida per i trasporti

Riaprono bar, ristoranti e pub: le regole da seguire

Niente più caffè o pizza da asporto. Chi vorrà, da oggi può tornare a sedersi comodamente all'interno del suo locale preferito per sorseggiare una bevanda calda o godersi un pasto. Tutti i titolari delle attività dovranno misurare la febbre ai propri dipendenti, rimandando a casa coloro che avessero più di 37,5 gradi. All'interno dei locali è obbligatorio indossare la mascherina per tutti tranne che per i clienti che siedono al tavolo e stanno consumando, rigorosamente ad almeno un metro di distanza l'uno dall'altro. Non saranno consentiti buffet e ogni volta che il cliente lascia il proprio posto, quest'ultimo dovrà essere sanificato. Lo stesso vale per i locali che non offrono posti a sedere.

Parrucchieri e centri estetici

Anche per parrucchieri, estetisti e barbieri sarà obbligatorio misurare la febbre all'accesso dei propri dipendenti. I clienti potranno poi soffermarsi all'interno dell'attività il tempo necessario per ricevere il servizio. Quando a contatto, dipendente e cittadino dovranno indossare la mascherina. Nel caso degli estetisti, è obbligatorio vestire le Ffp2 senza valvola. Tutti i locali e gli strumenti devono essere puliti e sanificati a servizio completato. Vietato l'uso di idromassaggio, sauna e bagno turco.

Negozi di abbigliamento e vendita al dettaglio

Ripartono anche i negozi, fermi anch'essi da marzo, per cui le linee guida sono simili alle altre attività. Vi è però una differenza: i clienti che volessero provare dei capi, nel caso di un negozio d'abbigliamento, dovranno essere dotati di guanti monouso nel momento della prova della merce per evitare che, toccandola, questa possa trattenere il virus in caso di positività del cliente stesso. Tutte le aree dovranno essere ventilate per quanto possibile.

Professioni della montagna e guide turistiche

Riprendono anche le professioni in montagna per l'abilitazione, oltre che per il soccorso e la sicurezza. Inoltre, anche le guide turistiche, tenuto conto del livello di clienti, potranno ripartire, così come i villaggi vacanze e i campeggi a patto che siano all'aperto e adottino le giuste misure di sicurezza. Potrà continuare il servizio di toelettatura dei propri animali domestici mentre non sarà possibile giocare alle slot machine né nei locali dedicati né all'interno dei bar. Riprendono infine anche i tirocini e le attività laboratoriali.

Musei e biblioteche

Per musei e biblioteche l'ordinanza della Lombardia ammette già una riapertura, a patto che distanza di sicurezza e sanificazione dei locali lo consentano. Discorso diverso per Milano, dove l'assessore Del Corno ha annunciato che per una settimana i resteranno ancora chiusi nonostante un piano per la ripartenza. Questi sette giorni verranno sfruttati per una prova a porte chiuse dei sistemi di sicurezza e di distanziamento sociale al loro interno.

Palestre e piscine riaprono con una settimana di ritardo

Per quanto riguarda palestre, centri sportivi e piscine, invece, non riprenderanno l'attività il 25 maggio come da Dpcm, bensì il 31. Questo quanto stabilito dalla Giunta lombarda. Questa decisione è stata duramente contestata dai cittadini titolari o gestori degli esercizi che hanno saputo solo ieri notte della novità dopo esser corsi a comprare tutto il necessario per regolamentare l'accesso ai propri spazi.

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