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Covid 19

Baranzate, annullata la festa per il Capodanno cinese dopo l’allarme per il coronavirus

Anche Baranzate segue le orme di Milano e Roma e annulla i festeggiamenti per il Capodanno cinese, fissati per il prossimo 2 febbraio, in segno di solidarietà con la Cina, alle prese con l’epidemia di coronavirus. A darne notizia è il primo cittadino del comune dell’hinterland milanese, Luca Elia, su Facebook: “Quest’anno non ci sarà lo spettacolo in coerenza con quanto deciso dal coordinamento delle associazioni cinesi a Milano”.
A cura di Filippo M. Capra
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(immagine di repertorio)
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Dopo Roma e Milano, anche Baranzate – paese in provincia del capoluogo lombardo – rinuncia ai festeggiamenti del Capodanno cinese in programma il 2 febbraio prossimo. Ad annunciarlo è il sindaco Luca Elia che su Facebook ha spiegato che "quest'anno non ci sarà lo spettacolo in coerenza con quanto deciso dal coordinamento delle associazioni cinesi a Milano". La motivazione è ovviamente da ricondurre alla tragica epidemia del coronavirus che sta colpendo la provincia di Wuhan, in Cina, e ha provocato già un centinaio di morti e migliaia di contagi.

La decisione presa in segno di solidarietà

Il provvedimento è l'ennesimo di una serie che è destinata ad aumentare fin tanto che l'allerta globale resterà alta. L'annullamento, come avvenuto anche a Milano, non è stato motivato da timori sanitari, ma in segno di solidarietà con la madrepatria. Il primo cittadino di Baranzate ha infatti sottolineato: "Siamo vicini al popolo cinese e alla città di Xin Mi, città della provincia di Henan – con cui abbiamo aperto un rapporto di collaborazione – che non festeggeranno il Capodanno Cinese, la loro festa più importante".

L'ospedale Sacco punto di riferimento della provincia di Milano

Il coronavirus sta ingenerando in tutto il mondo una psicosi che, almeno in Italia, appare finora del tutto ingiustificata. Le autorità sanitarie hanno infatti più volte sottolineato come il nostro Paese sia pronto a fronteggiare eventuali casi. Nella provincia di Milano è l'ospedale Sacco il punto di riferimento principale, essendo il centro di riferimento per le malattie infettive. Al suo interno, infatti, la struttura ospedaliera ospita il "Bsl4", ovvero un laboratorio dotato del livello 4 di biosicurezza a cui è dedicata un'équipe esclusiva in continuo aggiornamento. Già la scorsa settimana, due casi avevano fatto scattare la macchina della prevenzione: due donne cinesi, recentemente rientrate da Wuhan, avevano accusato i sintomi tipici della nuova infezione, su tutti la febbre alta. Dopo le analisi, però, il problema è rientrato.

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