Bagnolo Mella, l’uomo che col suv ha travolto e ucciso la bimba di 9 anni non era ubriaco né drogato
Era solo "molto stanco", ma non era ubriaco né drogato l'uomo che, alla guida di un suv, domenica sera ha investito e ucciso una bimba di 9 anni a Bagnolo Mella, nel Bresciano. I risultati delle analisi sul conducente della vettura, un 43enne bresciano che in un primo momento era fuggito dal luogo dell'incidente e si è costituito solo 12 ore dopo alle forze dell'ordine, hanno rivelato che l'uomo non era sotto effetto né di droga né di alcol quando ha travolto la piccola Manar Ahmed Sayed, che stava attraversando la strada assieme alla sua famiglia. Una circostanza che aggiunge ulteriore dolore per una tragedia che ha gettato nello sconforto tutto il paese, e che avrebbe potuto essere ancora più grande: anche la mamma di Manar infatti era stata colpita dalla vettura, ma per fortuna la donna, dopo uno spavento iniziale legato alle sue condizioni di salute, è stata già dimessa con un prognosi di sette giorni per lievi ferite.
Oggi l'interrogatorio di garanzia
Il conducente del suv da lunedì si trova agli arresti domiciliari con le accuse di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e fuga. L'uomo, padre di 2 figli senza precedenti, al pubblico ministero Maria Cristina Bonomo avrebbe raccontato che era molto stanco al momento dell'incidente e che si sarebbe reso conto di quanto accaduto solo in seguito. Di certo stava guidando a una velocità elevata, che non gli ha consentito di frenare in tempo per evitare Manar. Ed è certo difficile immaginare che l'uomo non si sia accorto di aver falciato una bimba e la madre, e che abbia proseguito per la sua strada, come se nulla fosse. Nella mattinata di oggi è in programma l'interrogatorio di garanzia: la pm chiederà la convalida dell'arresto e bisognerà capire se chiederà anche la conferma delle misure cautelari.