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Avvelenamento da tallio, il nipote arrestato “per scongiurare altre possibili vittime”

Il giovane, ventisette anni, viene descritto come “schivo e silenzioso”. Ultimamente sarebbe stato sotto pressione perché non riusciva a trovare lavoro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La vicenda dell'avvelenamento da tallio che sta tenendo banco negli ultimi giorni a Monza continua ad arricchirsi di nuovi capitoli. Dopo il fermo di Mattia Del Zotto, 27 anni, gli inquirenti hanno chiaramente parlato di "aver proceduto all'arresto per scongiurare altre possibili vittime": il giovane è accusato infatti di aver avvelenato a morte i nonni materni, una zia e poi altri cinque membri della sua famiglia, di cui quattro attualmente ancora ricoverati.

Al momento le indagini sarebbero concentrate sulle tracce di tallio trovate in alcune tisane. Il ventisettenne vive da sempre con i genitori a Nova Milanese in una palazzina suddivisa in quattro appartamenti, dove si trovano gli altri elementi della famiglia. Chi lo conosce parla di lui come una persone "sempre schiva e silenziosa", un "appassionato di informatica che andava in palestra", e null'altro. Pare che ultimamente il ragazzo si sentisse particolarmente "sotto pressione" per il fatto di non riuscire a trovare lavoro.

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