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Avvelenamenti da tallio, il nipote confessa: “Volevo sterminare gli impuri”

Secondo la madre il giovane diceva di seguire una nuova religione, forse una sorta di setta. “Non saprete mai perché l’ho fatto”, ha detto ai Carabinieri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Svolta nel caso degli avvelenamenti da tallio, che stava tenendo banco negli ultimi giorni a Monza: il nipote delle vittime ha confessato la sua responsabilità. Dopo l'arresto, avvenuto ieri, Mattia Del Zotto, 27 anni, ha dunque ammesso le proprie colpe: ora per lui le accuse sono di omicidio volontario e tentato omicidio. Il giovane è accusato di aver ucciso i nonni e una zia: Giovanni Battista Del Zotto, 94 anni, Patrizia Del Zotto, 62 anni, e Maria Gioia Pittana, 88 anni. Altri cinque familiari, invece, sono ancora ricoverati in ospedale: si tratta di un'altra zia (Laura Del Zotto), il marito della prima vittima (Enrico Ronchi), la badante di famiglia (Serafina Pogliani,) ed i due nonni materni (Alessio Palma e Maria Lina Pedo).

"L'ho fatto per punire soggetti impuri e non voglio collaborare", ha detto Mattia Del Zotto ai carabinieri, "Non saprete mai perché l'ho fatto". Freddo e spietato, fanno sapere le forze dell'ordine, tanto che alla richiesta di prendere un avvocato ha risposto: "Non ho bisogno di altre persone che parlino al posto mio. Scegliete dall'elenco del telefono la persona che più vi aggrada". La madre ha messo a verbale dai Carabinieri che il giovane "ci ha detto di non essere più cattolico, e che sta seguendo una religione che non ci ha dettagliato. La mia deduzione è che si tratti di una specie di setta. Questo nuovo stile di vita è ispirato", ha spiegato ancora la madre, "a suo dire e se non ricordo male, da un gruppo chiamato Concilio Vaticano II".

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