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Atm, manager arrestato: “Faccio la prostituta, da Tangentopoli le modalità non son cambiate”

“Da Tangentopoli i tempi sono cambiati, ma le modalità no”. Sono le parole del manager di Atm al centro dell’inchiesta per corruzione e appalti truccati nei lavori della metropolitana milanese. Il dirigente intercettato diceva “faccio la prostituta, lavoro per tutti” e affermava di voler aprire un “conto Gabbietta”, in riferimento a quello che Primo Greganti, cassiere del Pci-Pds, noto come “il compagno G”, aprì presso una banca di Lugano. Per il gip, un “omaggio” che collega la storia di Mani Pulite con le nuove indagini sulle mazzette.
A cura di Simone Gorla
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"I tempi son cambiati, ma le modalità non son cambiate, lo ricordo perché forse ero un po' più giovane o comunque son rimasto, nonostante sia passato per Tangentopoli, io lavoravo in metropolitana milanese, non mi bastavano le lezioni". Il collegamento tra Mani Pulite e le indagini sulle mazzette in Atm, che hanno portato all'arresto di 13 persone per almeno otto appalti truccati, lo esplicita la figura centrale del presunto sistema di corruzione. Il manager Paolo Bellini, responsabile degli impianti di segnalamento e automazione delle metro, per gli inquirenti era la persona in grado di "truccare" le gare in cambio di denaro.

Corruzione in Atm, nelle intercettazione "omaggio" a Tangentopoli e al "conto Gabbietta"

Guadagni che lui stesso, intercettato, definiva "un quid mensile come se prendessi uno stipendio" per il compito di "fare la puttana" e "portare a casa il lavoro". Bellini non nascondeva affatto il suo modo di lavorare. Dall'ordinanza firmata dal gip Lorenza Pasquinelli emergono dialoghi in cui il dirigente spiegava ai propri interlocutori: "A me mancano 7/8 anni per andare in pensione, vorrei farmi un conto Gabbietta e far qualcos'altro poi da grande, siccome c'ho in testa un agriturismo, i cavalli, la caccia…". Per il giudice è "un altro omaggio alla memoria di Tangentopoli". Il conto "Gabbietta", come si ricorda nella carte dell'inchiesta, è passato alle cronache giudiziarie come sinonimo di deposito bancario occulto dove nascondere i proventi delle tangenti ottenute per l'assegnazione di appalti pubblici. L'originario "conto Gabbietta" era quello che Primo Greganti, cassiere del Pci-Pds, noto come "il compagno G", aprì presso la banca Bsi di Lugano e sul quale transitarono, tra il 1990 ed il 1992, le tangenti destinate e a finanziare il partito.

Il manager al centro delle indagini: "Faccio la prostituta, lavoro per tutti"

Un altro concetto più volte ribadito da Bellini, sempre ascoltato dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, è quello della prostituzione.  "lo mi sto muovendo in questo modo. da prostituta che sono, perché io sono una prostituta, sto lavorando per tutte e tre", affermava il manager parlando delle società interessate alla gara per i lavori sul segnalamento della linea M2 della metropolitana. "Io c'ho i contratti di manutenzione con tutti … dunque sai … eh .. sono come una puttana … parlo con tutti e so di tutto", diceva in un'altra occasione.

L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Giovanni Polizzi, ha portato dodici persone in carcere e una ai domiciliari con accuse a vario titolo di turbativa d'asta e corruzione. Alcune società, tra cui Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Ceit e Engineering Informatica, risultano indagate in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.

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