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Arrestato dopo sette anni il complice del ragazzo che investì e uccise il vigile Niccolò Savarino

A sette anni dalla morte di Niccolò Savarino, il vigile urbano investito a Milano da un suv guidato da un ragazzo allora minorenne, il complice dell’investitore è stato arrestato con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Milos Stizanin, 26enne serbo, si trova già in carcere in Serbia per altri reati: secondo i giudici avrebbe incitato l’amico Remi Nikolic a travolgere Savarino.
A cura di Redazione Milano
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Il 12 gennaio del 2012 Niccolò Savarino, vigile urbano in servizio a Milano, venne investito e ucciso da un suv guidato dall'allora minorenne Remi Nikolic. Su quell'auto si trovava anche Milos Stizanin, 26enne di nazionalità serba. Adesso, a sette anni di distanza da quella tragedia, Stizanin è stato arrestato con una pesante accusa: concorso in omicidio volontario aggravato. La misura cautelare nei confronti di Stizanin gli è stata notificata in carcere in Serbia, dove il giovane è recluso per reati commessi nel Paese balcanico. Nel processo per quanto avvenuto in via Varè, zona Bovisa, Remi Nikolic era stato condannato in via definitiva a nove anni e otto mesi, mentre Stizanin era stato condannato in primo grado a due anni e mezzo per il reato di favoreggiamento. Nel maggio del 2018 però la Corte d'assise d'appello di Milano aveva annullato la condanna di primo grado, stabilendo che Stizanin dovesse essere indagato con l'accusa, più pesante, di concorso in omicidio. Secondo i giudici il ragazzo avrebbe infatti incitato l'amico alla guida a investire e poi trascinare il corpo dell'agente della polizia locale.

L'investitore di Savarino era stato scarcerato nel 2017

La decisione della Corte d'appello ha portato a nuove indagini, al termine delle quali il pubblico ministero Mauro Clerici ha chiesto e ottenuto la misura cautelare in carcere per Stizanin, firmata dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Cecchelli. Adesso però i legali del ragazzo serbo, David Maria Russo e Lorenzo Castiglioni, sono pronti a fare ricorso al Riesame contro la misura: secondo loro manca l'elemento soggettivo del reato in quanto il loro assistito non avrebbe incitato l'amico a investire il vigile, ma gli avrebbe anzi detto che se ne dovevano andare. Mentre Stizanin si trova in carcere in Serbia, l'amico che era alla guida del suv è invece uscito di prigione: nel 2017 infatti Remi Nikolic, dopo cinque anni trascorsi in carcere, ha ottenuto l'affidamento ai servizi sociali.

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