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Arianna Zardi, riaperto il caso: sarà riesumato il cadavere della ragazza, morta nel 2001

Svolta nel caso di Arianna Zardi, la ragazza di 25 anni trovata morta a ottobre 2001 vicino a un ponte nel Cremonese. Il pm Roberto Di Martino ha ordinato di riesumare il cadavere della ragazza per cercare tracce che possano aiutare a scoprire come è morta. Vacillano le ipotesi iniziali di suicidio: adesso si pensa che qualcuno l’abbia uccisa. Tutti i conoscenti della giovane saranno sottoposti al test del Dna.
A cura di Francesco Loiacono
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Si riapre dopo 14 anni il caso della morte di Arianna Zardi, la ragazza di 25 anni il cui cadavere fu scoperto dagli zii ai primi di ottobre del 2001 sotto un ponte nelle campagne di Torricella del Pizzo, in provincia di Cremona. Il corpo della ragazza sarà riesumato ai primi di gennaio: lo ha deciso il procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino, che ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti.

Per il pm non si è trattato di un suicidio

La morte di Arianna, secondo quanto aveva ipotizzato all'inizio la procura, poteva essere ricondotta a una disgrazia o a un suicidio. Ipotesi quest'ultima fin da subito respinta dai familiari della ragazza e soprattutto dalla sorella Sara, da sempre sicuri che si fosse trattato di un omicidio. A spingere verso questa ipotesi ci sarebbero anche altri elementi: innanzitutto la scarsa altezza del ponticello sotto il quale Arianna fu trovato, ma soprattutto le fratture presenti sul cadavere della ragazza. Proprio queste ultime saranno analizzate con una Tac, in maniera da "far raccontare loro cosa è successo", secondo le parole pronunciate dallo stesso pm.

Il magistrato invita comunque alla cautela: troppi anni sono passati dalla morte di Arianna. Intanto però il lavoro del nuovo pool di esperti nominato dalla procura è già iniziato con una serie di sopralluoghi nel luogo dove si è consumata la tragedia. Tra i consulenti che lavorano al caso c'è anche Cristina Cattaneo, la stessa dell'omicidio Yara Gambirasio e del caso Mario Bozzoli, l'imprenditore bresciano scomparso lo scorso 8 ottobre e che sarebbe stato gettato in uno dei forni della sua fonderia.

I conoscenti di Arianna saranno sottoposti al test del Dna

Nel 2002 il caso della morte di Arianna Zardi sembrava essere stato risolto, dopo che un giovane 17enne che conosceva la vittima venne arrestato. Nella sua abitazione, pochi giorni dopo la morte di Arianna, era stato trovato il telefonino della ragazza. Il giovane venne però rilasciato. Adesso tutti i conoscenti di Arianna saranno sottoposti al test del Dna, così come saranno analizzate tracce di sangue nella borsetta della giovane. Si spera che la tecnologia possa dare una risposta a un mistero che dura da 14 anni.

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