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Apre a Milano Ambaradan, la prima pizzeria in Italia dove è il cliente a decidere il conto

La pizza da Ambaradan, la nuova pizzeria nata alla fine di gennaio in via Castelvetro, diventa meritocratica: i clienti decidono il conto dopo aver espresso un giudizio di gradimento sui piatti assaggiati. “È un modo per spingerci a lavorare di più e meglio e per far sentire i clienti più a proprio agio, in un periodo di crisi”
A cura di Ida Artiaco
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A Milano è nata una pizzeria dove a decidere il conto sono i clienti sulla base del gradimento o meno dei piatti proposti. Si chiama Ambaradan, è stata inaugurata lo scorso 26 gennaio in via Castelvetro, una traversa di Corso Sempione, ed ha subito fatto parlare di sé per la modalità alternativa di pagamento, in un periodo in cui i consumatori sono molto attenti al rapporto qualità/prezzo. Per cui, può capitare che una margherita possa costare 6, 7 o 8 euro, a seconda dell'esperienza dei clienti nel locale. "È un modo per essere meritocratici, per spingerci a lavorare di più e meglio e per far sentire i clienti più a proprio agio, in un periodo di crisi", ha spiegato Paolo Polli, proprietario di Ambaradan.

Così, dopo aver terminato il pasto, ciascun consumatore darà al personale in sala una propria valutazione su quell'esperienza culinaria, che potrà essere migliorabile (ovvero un 5, un'insufficienza), buona o eccellente. Non rientrano nel giudizio l'acqua, il caffè e le bibite in lattina, per le quali sarebbe troppo difficile dare un voto. Si può invece esprimere il proprio gradimento anche per quanto riguarda le birre artigianali, il vino e i cocktail, che possono essere ordinati come dopo cena o anche in abbinamento alla pizza prescelta. Dalla somma di tutti questi fattori dipende il prezzo finale. Per cui una pizza classica con birra potrà costare tanto 10 euro quanto 14. Insomma, una vera e propria rivoluzione nel settore.

"Dopo aver riflettuto a lungo sulla mia esperienza come cliente e su quelle altrui – ha spiegato Polli – ho pensato a questa formula assolutamente innovativa che serve anche a me e a noi per migliorarci. Siamo in un periodo storico dove la parola risparmio è tra le più usate ed è chiaro che la mia proposta possa attirare persone intenzionate solo a spendere meno, ma sono convinto che la maggior parte delle persone darà un giudizio sincero, quello che mi interessa per valutare le proposte del locale. Noi ci crediamo molto. Il surplus tra il prezzo di una pizza valutata come buona – ovvero il costo reale della pizza – e una valutata come eccellente, va al personale di sala. È un modo di gratificare un lavoro molto importante. Penso sia come dare un premio produzione, sullo stile delle grandi aziende". Provare per credere.

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