Appalto del verde per l’Expo: Sala accusato di concorso in abuso d’ufficio
Nuova grana giudiziaria per l'ex commissario di Expo Beppe Sala, attuale sindaco di Milano. La procura generale di Milano ha notificato oggi all'ex numero uno dell'Esposizione universale e all'ex manager Expo Angelo Paris un avviso di conclusione delle indagini con l'accusa di concorso in abuso d'ufficio. Si tratta della riformulazione dell'accusa di concorso in turbativa d'asta, originariamente mossa a Sala per quanto riguardava l'appalto del verde del sito espositivo di Rho-Pero, che da maggio a ottobre 2015 ha ospitato l'Expo. Alla fine di settembre l'accusa era stata stralciata dall'altra – falso ideologico e materiale – per cui Sala ha chiesto il processo con rito immediato. Sembrava che lo stralcio preludesse a una richiesta di archiviazione, ma non è stato così: oltre al primo processo per la presunta retrodatazione di alcuni verbali, il primo cittadino milanese potrebbe doverne affrontare un altro. La procura generale chiederà infatti adesso il rinvio a giudizio per Sala anche per la nuova accusa.
Domani l'udienza preliminare per la vicenda della Piastra
Il sindaco di Milano avrebbe dovuto partecipare domani, 14 dicembre, all'udienza preliminare per un altro filone dell'inchiesta sull'Expo: quello sull'appalto più importante della manifestazione, la Piastra dei servizi. In questo filone Sala è appunto accusato di falso materiale e ideologico: avrebbe retrodatato due verbali della commissione giudicatrice della gara. Il 5 dicembre Sala aveva però deciso di farsi giudicare con rito immediato. Domani l'udienza si terrà lo stesso per gli altri indagati, anche se i sostituti procuratori generali Vincenzo Calia e Massimo Gaballo potrebbero chiedere al giudice per l'udienza preliminare Giovanna Campanile un differimento, al fine di attendere una riunificazione con il nuovo filone che ora vede accusato l'ex numero uno di Expo di abuso d'ufficio.
All'udienza di domani sono chiamati l'ex manager Expo Paris, l'ex direttore generale Ilspa (Infrastrutture lombarde) Antonio Rognoni, l'ex presidente della Mantovani spa Piergiorgio Baita, il presidente di Coveco (Consorzio Veneto Cooperativo) Franco Morbiolo e un ex dipendente di Metropolitane Milanesi, Dario Comini. Imputate come enti anche Coveco e la stessa Mantovani, che però risulta anche parte offesa così come l'impresa Pizzarotti, MM ed Expo 2015 spa. Le accuse di cui gli indagati devono rispondere sono a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta, rivelazione del segreto d'ufficio, accesso abusivo a sistema informatico e ricettazione.