Annuncio sul treno contro gli zingari: attacchi (anche da Salvini) e insulti a chi ha segnalato l’episodio
Si è conclusa l'inchiesta interna di Trenord per capire chi abbia diffuso il messaggio offensivo nei confronti degli zingari risuonato ieri su un convoglio regionale della linea Milano-Cremona. A pronunciare la frase incriminata – "I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c…." – è stata una dipendente dell'azienda partecipata dalla Regione Lombardia, che adesso rischia un provvedimento disciplinare che può arrivare fino al licenziamento.
Sulla vicenda, intanto, si è scatenata una polemica che vede opposte due diverse fazioni. Se da un lato in tanti, incluso colui che per primo ha segnalato l'episodio su Facebook, hanno sottolineato come l'annuncio offensivo si inserisca nell'attuale clima di intolleranza, dall'altro sono iniziati a piovere violenti insulti nei confronti del ricercatore del San Raffaele che per primo ha denunciato l'episodio e di chi ha ripreso la vicenda, portandola all'attenzione di Trenord su Twitter. Si tratta in realtà di due facce della stessa medaglia: i toni usati da molti "odiatori di professione" del web e anche da comuni cittadini non fanno che confermare come, una parte del Paese, abbia perso di vista, oltre alla tolleranza, anche concetti quali il senso della misura e il buonsenso. Arrivando, come ha fatto qualcuno su Facebook, ad augurare al dottore di ricerca del San Raffaele di fare la stessa fine di Giulio Regeni. O a scrivergli, come ha fatto un'altra utente: "Ai buonisti del ca*** come te auguro che prima o poi ste persone ti si rivoltino contro così poi vediamo se la pensi allo stesso modo".
Matteo Salvini e il tweet contro chi ha segnalato l'episodio
Che questo clima di odio sia alimentato o addirittura giustificato dalla politica è una questione molto dibattuta in questo periodo e sulla quale esistono, anche in questo caso, due opinioni nette e contrastanti. Ad aiutare a far luce sull'argomento è la politica stessa (per lo meno una parte): "Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori", ha scritto il ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini su Twitter. Un chiaro attacco a chi ha denunciato l'episodio, senza nemmeno una parola sull'annuncio, definito dalla stessa Trenord "grave e inqualificabile".