Andrea Zamperoni, caccia ai complici della prostituta: volevano fare a pezzi il corpo dello chef
Proseguono le indagini sulla morte dello chef Andrea Zamperoni, trovato senza vita a New York il 21 agosto in un ostello del Queens, ed emergono particolari sempre più agghiaccianti sulla fine del 33enne lodigiano.
Morte dello chef Andrea Zamperoni: caccia al protettore e al pusher della donna arrestata
Dopo l'arresto della prostituta Angelina Barini, 41 anni, accusata di aver offerto a Zamperoni durante un incontro sessuale la dose di droga che gli è stata letale, ora la polizia di New York è sulle tracce dei complici. Il cerchio si stringe attorno al protettore della escort, identificato nell'inchiesta come "Co-conspirator 1", e allo spacciatore che avrebbe fornito il Fentanyl, l'oppioide che ha provocato il decesso dello chef, identificato come "Co-conspirator 2". A supportare gli investigatori newyorkesi ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso quasi tutto quello che è accaduto la sera della scomparsa di Zamperoni.
La escort e i complici volevano fare a pezzi il cadavere e nasconderlo
I sistemi di sorveglianza hanno immortalato l'ingresso della prostituta nella stanza 15 del Kamway Lodge con il cliente pochi minuti prima delle 5 di mattina del 18 agosto. Otto ore più tardi ecco Barini che lascia la camera e torna poco dopo trascinando un bidone della spazzatura. Nelle ore successive prosegue il viavai di persone dentro e fuori dalla stanza. Tre giorni dopo dopo, quando gli agenti fanno irruzione nella struttura, il corpo dello chef è avvolto in un lenzuolo, già in stato di decomposizione. Nel locale c'erano candeggina, un sega elettrica e una valigia vuota: dettagli che confermano il racconto della escort: lei e i suoi complici avevano discusso l'ipotesi di fare a pezzi il cadavere per poi occultarlo.
Andrea Zamperoni, la sua carta di credito usata quando era già morto
Un altro particolare emerso nelle ultime ore riguarda la carta di credito American Express di Zamperoni, che sarebbe stata utilizzata per prelevare contante nelle giornate tra la sua scomparsa e il ritrovamento del suo cadavere, quando lo chef era con tutta probabilità già morto. La carta è stata poi rinvenuta nella camera dove si trovava il corpo dello chef.
Barini resta reclusa nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn. La 41enne, che in passato è stata arrestata 24 volte per furto o possesso di droghe (l'ultima volta il 19 dicembre scorso), non avrà la possibilità di uscire su cauzione. Si attende intanto l'esito dell'autopsia e degli esami tossicologici. La salma dello chef potrebbe rientrare in Italia giovedì.