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Ancora striscioni di CasaPound contro il sindaco Sala: “A processo? Falsario dimettiti”

Ancora striscioni firmati CasaPound contro il sindaco di Milano: “Sala a processo? Falsario dimettiti”. Il riferimento è alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura generale nei confronti dell’ex commissario di Expo. Non è la prima volta che il sindaco finisce nel mirino del movimento di estrema destra: negli scorsi mesi la sorveglianza del primo cittadino è stata rafforzata.
A cura di Francesco Loiacono
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Continua la campagna di CasaPound contro il sindaco di Milano, Beppe Sala. Nella notte decine di striscioni firmati dal movimento di estrema destra sono apparsi in tutta la città. CasaPound chiede le dimissioni del sindaco dopo la richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti avanzata dalla procura generale nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta "Piastra Expo", con l'accusa di falso ideologico e materiale in atto pubblico. Il movimento però salta già alle conclusioni dell'eventuale processo al sindaco, reputandolo colpevole. Il testo degli striscioni infatti recita: "Sala a processo? Falsario dimettiti".

CasaPound: Sala non è degno di amministrare Milano

La portavoce cittadina di CasaPound, Angela De Rosa, ha spiegato: "Torniamo a chiedere le dimissioni del Sindaco che ha già dimostrato di non essere degno di amministrare Milano. Sala è più interessato a tessere rapporti di comodo con l’estrema sinistra per alimentare il business dell'immigrazione e a spacciareMilano come città dell’accoglienza e dell’integrazione, che non a preoccuparsi dei problemi dei milanesi". Secondo De Rosa, infatti, "Milano muore: interi quartieri sono abbandonati al degrado e alla lotta tra bande da parte di clandestini, privando i cittadini della libertà di vivere la propria zona. Mentre il Partito Democratico festeggia e minimizza l'accusa mossa a Sala – conclude poi la De Rosa in una nota – noi siamo convinti che il Sindaco sia troppo preso dalle sue vicende personali per adempiere al proprio dovere. Sala si dimetta offrendo alla città la possibilità di riscattarsi".

I precedenti: il blitz a Palazzo Marino e gli altri striscioni

Non è la prima volta che CasaPound manifesta contro il sindaco: altri striscioni erano già apparsi negli scorsi mesi in diverse zone della città, inclusi i muri di Palazzo Marino, sede del Comune. E proprio a Palazzo Marino si è svolta anche la manifestazione più eclatante del movimento di estrema destra, che lo scorso giugno aveva interrotto una seduta del Consiglio comunale con un blitz. Su quella e sulle altre vicende indaga la Digos: attorno al sindaco Sala, invece, dopo le ripetute "attenzioni" ricevute da esponenti degli ambienti di estrema destra, è stato elevato il livello di sorveglianza.

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