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Milano, striscioni di CasaPound contro Sala: “Falsario, dimettiti”. Il sindaco: “Vado avanti”

A Milano sono apparsi diversi striscioni contro il sindaco Beppe Sala: “Falsario, dimettiti”. A firmarli CasaPound, che chiede le dimissioni del primo cittadino, indagato per falso e turbativa d’asta nella vicenda della Piastra di Expo. La replica di Sala: “CasaPound e i neo fascisti se ne facciano una ragione. Andiamo avanti”.
A cura di Francesco Loiacono
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Milano si è ritrovata tappezzata da striscioni con la scritta: "Sala falsario, dimettiti!". Ad esporli in diverse zone della città, tra cui la sede del Comune, Palazzo Marino, è stata CasaPound. Il movimento politico di estrema destra ha inteso in questo modo protestare contro il sindaco, chiedendone le dimissioni per via dell'inchiesta sulla Piastra di Expo che lo vede indagato per falso e turbativa d'asta: "Sala deve dimettersi. È inaccettabile che il sindaco, con la copertura dei consiglieri di maggioranza, non senta il dovere di rispondere ai milanesi delle proprie responsabilità e del tradimento del patto che aveva contratto con loro in campagna elettorale, quando prometteva onestà e trasparenza", ha spiegato Massimo Trefiletti, responsabile milanese di CasaPound.

Si tratta di una nuova offensiva di CasaPound contro il sindaco in pochi giorni, dopo il blitz a Palazzo Marino che ha portato il primo cittadino a decidere per misure di sicurezza più rigide per l'ingresso nella "casa dei milanesi", con l'introduzione di metal detector. La portavoce milanese di CasaPound, Angela De Rosa, ha spiegato: "Dopo il nostro blitz in Consiglio comunale il sindaco si è preoccupato solo di ‘blindare' il Palazzo. È comprensibile: è normale che chi favorisce il business dell'immigrazione e non garantisce diritti ai milanesi si senta sotto assedio da parte dei cittadini e degli italiani che non si arrendono. Regalare la residenza agli immigrati è l'ennesima prebenda che il sindaco paga ai centri sociali, con i quali ha un sodalizio di fatto basato su interessi di parte, non rappresentativi del bene comune".

La replica del sindaco: "Proseguo con ancora più forza"

Il diretto interessato ha replicato a CasaPound con un messaggio su Facebook: "Fare il Sindaco di una città come Milano è complesso. Ogni giorno hai nuove sfide da affrontare. Cose come queste ti danno però ancora più forza per proseguire la strada intrapresa: CasaPound e i neo fascisti se ne facciano una ragione. Andiamo avanti".

Assessore Rozza: “Episodi organizzati, tipico atteggiamento squadrista"

L'affissione abusiva degli striscioni rischia di avere anche strascichi giudiziari. L'assessore milanese alla Sicurezza, Carmela Rozza, ha infatti affermato in una nota che la polizia locale "sta raccogliendo tutti gli elementi utili per le indagini, comprese le immagini delle telecamere, e domani il Comandante Antonio Barbato depositerà in Procura una notizia di reato a carico di ignoti per le affissioni abusive di questa notte di striscioni firmati CasaPound. Per quanto riguarda invece il blitz della scorsa settimana in Consiglio comunale da parte degli esponenti di CasaPound, la relazione di servizio e le immagini dell'Aula sono state già consegnate alla Digos". L'assessore ha poi aggiunto: "Questi due episodi a poca distanza l’uno dall'altro denotano un'organizzazione e una strategia preoccupante che richiede una condanna netta da parte di tutte le forze politiche. In democrazia la libertà di pensiero è un diritto, ma il pensiero presuppone anche idee e proposte. In questo caso vediamo solo insulti: un tipico atteggiamento squadrista e fascista".

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