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Ancora grave la bimba di 7 mesi caduta nel Naviglio: il cuore fermo per 40 minuti

Restano gravissime le condizioni della bimba di 7 mesi caduta ieri nelle acque del Naviglio grande a Bernate Ticino, vicino Milano. La piccola è ricoverata in prognosi riservata: i medici le hanno indotto il coma farmacologico e l’hanno “ibernata”, abbassando la temperatura del suo corpo a 34 gradi. Si teme per i danni dovuti alla prolungata mancanza di ossigeno: il cuore della bimba ha ripreso a battere dopo 40 minuti.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono ancora gravissime le condizioni della bimba di 7 mesi che ieri pomeriggio è caduta nelle acque del Naviglio grande assieme alla madre. I medici della clinica pediatrica De Marchi di Milano, dove la piccola è ricoverata, secondo quanto riporta il quotidiano "La Repubblica" starebbero provando disperatamente a salvarla usando diverse tecniche. Tra queste il coma indotto e la cosiddetta "ibernazione", ossia l'abbassamento della temperatura corporea della bimba a 34 gradi, in maniera da permettere al cervello di preservarsi meglio. I sanitari devono ridurre i danni da mancata ossigenazione: la bambina è infatti rimasta in arresto cardiaco per 40 minuti. Soltanto dopo questo lunghissimo intervallo di tempo il suo cuore ha ripreso a battere.

L'incidente è avvenuto intorno alle 17 a Bernate Ticino (Milano). La piccola si trovava sul seggiolino della bicicletta guidata dalla madre. L'ipotesi più plausibile è che la donna sia stata colpita da un insetto, forse un moscerino in un occhio, che le ha fatto perdere il controllo della bici, finita in acqua con mamma e figlia. La donna sarebbe riuscita a resistere alla forte corrente che caratterizza quel tratto del Naviglio, ma non è invece riuscita ad afferrare la bici, al cui seggiolino era assicurata con cinghie la sua bambina. Per fortuna a soccorrere la piccola, tuffandosi in acqua, è stato un medico che lavora nell'ospedale di Legnano e che passava per caso dal luogo dell'incidente.

L'uomo ha iniziato a rianimare la bimba in attesa dei soccorsi. Dopo 40 minuti il cuore della piccola ha ripreso a battere: si teme però che il lungo periodo senza ossigeno abbia potuto causare gravi danni all'organismo. Ecco perché la bambina resta ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva pediatrica della clinica: la speranza è che nei prossimi giorni le sue condizioni possano migliorare.

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