Amri voleva andare a Roma o Napoli: perquisizioni a Sesto e indagini sugli internet point
Sesto San Giovanni doveva essere per Anis Amri, il presunto killer di Berlino ucciso nella notte tra il 22 e il 23 dicembre scorsi, soltanto una tappa intermedia di un viaggio più lungo. Quest'ipotesi, già emersa nelle prime ore dopo l'uccisione del 24enne tunisino da parte di un agente della polizia di Sesto San Giovanni, troverebbe ora conferme in due nuovi elementi emersi dall'indagine. Il primo è racchiuso nelle immagini riprese alla stazione di Torino Porta Nuova, seconda tappa italiana di Amri (che era arrivato a Bardonecchia dalla Francia, via Chambery): si vedrebbe il tunisino digitare anche la tratta Torino-Roma, prima di optare per il comune alle porte di Milano.
Le indicazioni sui treni per Roma e Napoli
Il secondo elemento porta invece proprio al capoluogo lombardo e si riferisce a quanto fatto da Amri dal suo arrivo alla stazione Centrale (dove, come documentato anche da una foto scattata nello scalo ferroviario, sarebbe arrivato alle 00.46 del 23 dicembre) fino al piazzale di fronte alla stazione di Sesto Primo maggio, dove la sua fuga è stata interrotta dall'incontro con gli agenti Cristian Movio e Luca Spatà. Secondo quanto riportato dall'Ansa, Amri sarebbe andato a piedi fino in piazza Argentina. Qui, prima di prendere la linea sostitutiva della metro 1 (autobus che ripercorrono la tratta della metro quando i treni non circolano più) verso Sesto, avrebbe chiesto a un salvadoregno appena uscito da un locale dove poter prendere un treno per Napoli, Roma o il Sud Italia.
La solitudine di Amri
Era il Meridione, dunque, la meta ultima del viaggio di Amri in Italia? Ancora sembra troppo presto per poter avere risposte certe, in una vicenda che di certo ha ben poco. Ad esempio: ancora non si capisce se la destinazione di Sesto San Giovanni sia stata scelta a caso oppure no. Alcune perquisizioni compiute dalla Digos nel popoloso centro lo scorso 26 dicembre farebbero propendere per la seconda ipotesi, anche se non hanno avuto alcun riscontro. Si tratta però di operazioni compiute sulla base della ricostruzione di precedenti contatti del terrorista nella città lombarda. Un'altra domanda a questo punto si pone: Amri è riuscito a riattivare quei vecchi contatti? In prima analisi non sembrerebbe, dal momento che tutte le immagini del tunisino scattate in Italia lo mostrano da solo, in un certo senso anche spaesato. Ad esempio: a Sesto ha provato a entrare nella stazione ferroviaria, senza pensare che sarebbe potuta essere chiusa, come difatti era. Dove sarebbe andato se non avesse incrociato i due poliziotti sulla sua strada? Aveva già qualche idea, magari proprio dovuta a precedenti contatti?
Le indagini sugli internet point
Di sicuro, al momento, secondo gli investigatori se Amri disponeva di una "cellula" a Milano o a Sesto, la stessa non è stata in grado di funzionare. Le indagini nel territorio milanese comunque proseguono: si cerca in particolare di capire se, sempre nel breve intervallo temporale in cui Amri è stato a Milano, il 24enne abbia provato a mettersi in contatto con qualcuno, magari da uno degli internet point che può avere incontrato nel suo tragitto dalla stazione Centrale a piazza Argentina, su corso Buenos Aires. Questi contatti, in ogni caso, non sarebbero avvenuti attraverso i tanti profili social del 24enne: quelli noti sono tutti già stati controllati.
Cellulari sequestrati vicino Latina
Altre indagini sono in corso a Campo Verde, frazione di Aprilia (in provincia di Latina) dove ieri sono state perquisite due abitazioni in cui, secondo gli accertamenti disposti dal pubblico ministero Francesco Scavo, Amri sarebbe stato ospitato nel 2015. In particolare sarebbero stati sequestrati alcuni cellulari che saranno adesso esaminati. Chissà se, dietro la volontà di recarsi a Roma da parte di Amri, c'erano proprio le sue passate conoscenze nella zona.