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Airuno, richiedenti asilo trovano un borsello pieno di soldi sul treno e lo restituiscono

Hanno trovato un borsello pieno di soldi, carte di credito e altri effetti personali su un treno e lo hanno subito consegnato alla polizia ferroviaria, che lo ha poi restituito al legittimo proprietario. Protagonisti dell’edificante gesto due ragazzi della Costa d’Avorio e del Togo, richiedenti asilo ospitati in un centro di accoglienza di Airuno, in provincia di Lecco.
A cura di Francesco Loiacono
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Hanno trovato un borsello pieno di soldi, carte di credito e altri effetti personali di valore su un treno e lo hanno subito consegnato alla polizia ferroviaria, che lo ha poi restituito al legittimo proprietario. Protagonisti dell'edificante gesto due richiedenti asilo ospitati in un centro di accoglienza di Airuno, in provincia di Lecco. I due, il 28enne della Costa d'Avorio Soleman Geudrago e il 26enne del Togo Adekomi Ade, quando si sono accorti del borsello dimenticato non hanno avuto dubbi su cosa fare, nonostante la paura di poter passare per ladri: "Temevamo che se fosse mancato qualcosa i poliziotti avrebbero sospettato di noi, che ci avrebbero obbligato a rendere quello che non si trovava. Nei nostri Paesi succede così", hanno detto i due migranti secondo quanto riferisce il quotidiano "Il Giorno".

Nel borsello c'erano 200 euro in contanti, bancomat e codici dei conti correnti

Dal borsello, però, non mancava nulla. Il proprietario, uno sbadato commercialista 68enne di Merate a quanto pare non nuovo a questo tipo di dimenticanze, ha trovato tutti gli oggetti che aveva lasciato al suo interno: 200 euro in contanti, carte di credito e bancomat, documenti d'identità e perfino le chiavi di casa, d'ufficio e della macchina dell'uomo, oltre a tutti i codici identificativi per accedere ai suoi conti correnti. Materiale che avrebbe fatto la fortuna di un ladro. Per fortuna del 68enne, invece, il suo borsello è stato notato dagli occhi dei due migranti, che si sono resi protagonisti di un "gesto di grande civiltà e onestà", come ha ammesso lo stesso 68enne sottolineando anche il fatto che è arrivato da "chi ha poco o nulla". Sottolineare la provenienza geografica o lo status sociale di chi commette un'azione positiva, così come un reato, non dovrebbe essere necessario in un Paese civile. Ma di fronte a un evidente accanimento nei confronti degli stranieri per quanto riguarda i fatti di cronaca negativi ci sembra giusto farlo, fin dal titolo. I due ragazzi, che non avevano nemmeno informato il loro centro d'accoglienza dell'episodio, probabilmente anche loro ritenendo fosse in fin dei conti normale, sono stati invece ricompensati dal proprietario del borsello. Chissà che adesso anche lo Stato non voglia ringraziarli, magari donando loro quel diritto d'asilo che hanno dimostrato ampiamente di meritarsi.

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