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Aggressioni con acido, il pm chiede 20 anni per Martina Levato e 14 per il complice Magnani

Il pm di Milano Marcello Musso ha chiesto 20 anni di carcere per Martina Levato e 14 per il suo presunto complice Andrea Magnani, accusati di aver aggredito con l’acido Stefano Savi e Giuliano Carparelli.
A cura di Francesco Loiacono
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Venti anni di carcere a Martina Levato, 14 al presunto complice Andrea Magnani. Queste le richieste formulate dal pubblico ministero di Milano Marcello Musso nel processo per le aggressioni con acido a Stefano Savi e Giuliano Carparelli, avvenute nel corso del 2014 a Milano. Levato e Magnani sono accusati di associazione a delinquere: hanno deciso di essere giudicati con rito abbreviato, e le condanne proposte dal pm sono già comprensive dello sconto di un terzo della pena previste dal rito scelto. In un secondo filone dello stesso processo è imputato Alexander Boettcher, amante di Martina Levato, che ha scelto il rito ordinario. Boettcher e Levato, la "coppia diabolica", sono già stati condannati in primo grado a 14 anni di carcere per l'aggressione, sempre con acido, a Pietro Barbini, ex ragazzo di Martina ai tempi del liceo.

Martina ha negato di aver preso parte all'agguato a Stefano Savi

La richiesta del pm è arrivata venerdì 27 novembre al termine della requisitoria e dopo che Martina è stata interrogata dagli avvocati della difesa. Di fronte alle domande del legale di Stefano Savi, che secondo l'accusa è stato vittima di uno scambio di persona con Carparelli ed è stato sfregiato per errore, Martina si è sciolta in lacrime. La ragazza avrebbe spiegato che la soda caustica trovata nell'abitazione dei suoi genitori a Bollate serviva per conservare le olive che la famiglia acquistava dalla Calabria, e non veniva utilizzata "come base per l'acido".

Martina ha spiegato che sarebbe stato Magnani a suggerire di utilizzare prima la pistola e poi l'acido per vendicarsi degli uomini che l'avevano maltrattata. Rispetto alle imputazioni, la ragazza ha detto di non aver preso parte all'aggressione a Stefano Savi – ribadendo quanto già affermato nelle precedenti udienze –  e ha anche escluso che via abbiano preso parte sia Boettcher sia Magnani. Un'affermazione che però non sembra trovare conferma nell'analisi dei tabulati telefonici della notte dell'agguato, avvenuto tra l'1 e il 2 novembre 2014.

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