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Aggressioni con acido, il complice Magnani: “Fu Martina a gettare il liquido contro Savi”

Nuova udienza a carico della coppia dell’acido formata da Alexander Boettcher e Martina Levato e del loro presunto complice Andrea Magnani: proprio quest’ultimo ha riferito che a gettare l’acido contro Stefano Savi, lo scorso 2 novembre, è stata Martina Levato. Al pm ha poi spiegato: “Io ero un soldato, Alex lo stratega”. Di nuovo presente in aula, ma per poco, la vittima Savi, parte civile.
A cura di Francesco Loiacono
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Mercoledì 23 settembre si è tenuta una nuova udienza del processo per associazione a delinquere a carico della coppia dell'acido formata da Alexander Boettcher e Martina Levato e del loro complice Andrea Magnani. Proprio quest'ultimo, bancario di 32 anni, ha fornito davanti al pubblico ministero Marcello Musso la sua versione sull'aggressione a Stefano Savi, lo studente di 25 anni sfigurato in viso dall'acido che, come avvenuto nell'udienza della scorsa settimana, anche in questo caso si è presentato in aula a volto scoperto per assistere alla deposizione di Magnani, anche se poi è tornato subito a casa.

Magnani: "Io ero un soldato, Alex lo stratega"

Magnani ha fornito un dettagliato racconto di quanto successo sia prima dell'aggressione a Stefano Savi – parte civile al processo e vittima di uno scambio di persona – sia della tentata aggressione al fotografo Giuliano Carparelli, avvenuta il 15 novembre: proprio Carparelli sarebbe stato il vero obiettivo dei tre. Davanti al pm Magnani ha spiegato di essere stato un soldato agli ordini dello stratega Boettcher: il bancario non era a conoscenza dei piani degli altri due, ma li seguiva passo passo in tutti i loro movimenti. Così aveva fatto anche lo scorso ottobre, quando i tre avrebbero pedinato Stefano Savi fino a quando Alexander non aveva riconosciuto in lui Carparelli. E così era avvenuto anche la notte dell'aggressione a Savi, tra l'1 e il 2 novembre scorsi in via Quarto Cagnino.

Il complice: "Fu Martina a gettare l'acido contro Stefano Savi"

In merito a quest'episodio, Magnani ha detto che a gettare l'acido sul viso del giovane fu la sola Martina: lui rimase in auto, mentre Alexander scese fermandosi sotto un civico illuminato, all'inizio di via Quarto Cagnino. Magnani sostiene di non averlo mai perso di vista – aveva detto il contrario nel corso di una testimonianza resa nel processo per l'aggressione a Pietro Barbini -, cosa che scagionerebbe Boettcher ma che è in contrasto con quanto riferito dalla vittima, che sostiene di essere stato aggredito da un uomo.

In merito alla sera dell'aggressione, Magnani ha spiegato di essere stato convinto a uscire alle 4.15 di notte col pretesto che Martina doveva andare in cerca di una persona che potesse testimoniare contro Antonio Margarito, in merito alla vicenda della presunta violenza sessuale che è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari prima dell'inizio di questo processo.

Infine, Magnani ha riferito di aver prestato la sua auto a Boettcher e Levato il 14 novembre scorso, un giorno prima della tentata aggressione al fotografo Carparelli, compiuta secondo l'accusa proprio dalla coppia dell'acido. Boettcher, presente all'udienza, anche in questo caso è rimasto nella gabbia riservata agli imputati per volontà dei giudici dell’undicesima sezione penale, nonostante la richiesta in senso contrario della difesa del broker: Alexander è ritenuto dal pm Musso di "straordinaria pericolosità".

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