Aggredito con machete, il cartello choc: “Cara, ho perso un braccio al lavoro” (FOTO)

"Cara, scusa se ritardo, ma ho dimenticato una cosa al lavoro. Credo di aver perso un braccio". La surreale conversazione è apparsa sulla cabina di un autobus dell'Atm a Milano, subito dopo l'aggressione a colpi di machete di giovedì sera ai danni di due ferrovieri di Trenord, a Villapizzone. Si tratta di una singolare e discutibile iniziativa di solidarietà messa a punto da un autista dell'Atm, la municipalizzata che gestisce tram, autobus e metro di Milano. L'uomo ha scritto un volantino che ha poi affisso sulla cabina dell'autobus da lui guidato. Il volantino è poi finito anche sulla pagina Facebook "Atm siamo noi", dove ha provocato numerose polemiche ma è stato anche condiviso da migliaia di persone.
Aggredito con machete, il cartello choc
Questo il testo integrale del volantino, che immagina una conversazione tra moglie e marito:
– Cara, scusa se ritardo, ma ho dimenticato una cosa al lavoro.
– Va bene, non tardare che si fredda la cena, ma… cosa hai dimenticato?
– Sai cara, ero sul treno ed ho chiesto a dei ragazzi che salivano il "titolo di viaggio", nella confusione credo di aver perso un braccio! Perdonami faccio solo il mio "dovere".
Il cartello prosegue così: "Mai più. Facciamo sentire tutta la nostra solidarietà a questi due ragazzi. Facciamolo per loro e per tutti noi". Alla fine la firma del gruppo Facebook "Atm siamo noi", sul quale in tanti hanno scritto criticando l'eccessiva ironia del messaggio.
"Modi…forme….può o non può piacere ma non dobbiamo tacere difronte alla strafottenza", la risposta del gruppo Facebook, che ha invitato tutti i milanesi a condividere il messaggio e ha sottolineato come, sull'autobus dov'era esposto, tanti passeggeri abbiano manifestato la solidarietà ai due dipendenti Trenord aggrediti. Il più grave, il 31enne Carlo Di Napoli, dopo un'operazione di otto ore potrebbe recuperare la funzionalità del braccio sinistro, gravemente ferito da un ragazzo sudamericano, che si è scusato così: "Volevo solo spaventarlo".