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Adriana, la 59enne uccisa dal marito a Milano: “Fatale la disponibilità estrema ad aiutarlo”

È stato convalidato l’arresto di Aurelio Galluccio, il 65enne accusato dell’omicidio della moglie Adriana, uccisa da diverse coltellate alla schiena nella notte tra sabato e domenica scorsi. L’uomo che non ha voluto rispondere alle domande del gip del tribunale di Milano Maria Vicidomini avrebbe inveito contro gli agenti di polizia al momento del fermo accusandoli di averlo “trasformato in un assassino”
A cura di Francesco Loiacono
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Si può essere uccisi per amore? Nell'Italia del 2019 pare ancora di sì. È il caso di Adriana Signorelli, la donna di 59 anni ammazzata a Milano dal marito Aurelio Galluccio, in carcere dopo la convalida dell'arresto. Nella notte tra sabato e domenica Adriana è stata uccisa dal marito al culmine di una lunga scia di violenze, iniziate nel 2012. Diverse denunce, le ultime prese in carico nell'ambito del nuovo Codice rosso approvato a inizio agosto con l'obiettivo di tutelare maggiormente le donne e minori vittime di violenza, non sono servite a evitare la tragedia. E, secondo quanto scrive il giudice per le indagini preliminari di Milano Maria Vicidomini nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il presunto omicida, è stata la "disponibilità estrema" della moglie ad aiutare il marito a esserle stata fatale. Parole, riferite dall'agenzia Ansa, che stanno alimentando non poche polemiche, perché c'è chi vi scorge un tentativo da parte di tutti coloro che hanno gestito il caso (forze dell'ordine e magistratura) di auto assolversi addossando alla sola vittima la colpa del suo triste destino.

Uccisa dal marito a coltellate: Adriana lo aveva denunciato 4 giorni prima di morire

Non è così, chiaramente: la legge ha mille sfaccettature e possibilità di interpretazioni, tali per cui è difficile riuscire a chiarire, con una frase, cosa non abbia funzionato in questa vicenda. Ma proprio per questo suonano anche strane le dichiarazioni di chi imputa alla "disponibilità" della donna nei confronti di un marito amato, anche se violento, la causa del femminicidio: "Contrariamente a quanto preannunciato agli agenti di polizia nell'intervento del 27 agosto non andò mai ad abitare dalla figlia, continuando invece, come già aveva fatto tantissime volte in passato, a intrattenere rapporti con il marito, a recarsi a casa sua e ad accoglierlo nella propria abitazione", ha scritto il gip nell'ordinanza. Il 27 agosto, quattro giorni prima dell'omicidio, Galluccio aveva sfondato la porta del bagno di casa della moglie: era stata quest'ultima aggressione a far scattare le procedure del Codice rosso, con una sorta di "corsia preferenziale" per il caso. Non è dato sapere se, andando a vivere dalla figlia (il cui indirizzo di casa era comunque noto al presunto omicida), Adriana si sarebbe salvata. Appare invece abbastanza chiaro che, se il marito (da cui si stava separando) violento non si fosse trovato a piede libero, non avrebbe potuto farle del male. Ma anche qui non è chiaro se vi fossero gli estremi di legge per una misura cautelare più grave dell'obbligo di firma a cui era sottoposto.

Il marito inveisce contro gli agenti: Mi avete fatto diventare un assassino

Intanto al termine dell'interrogatorio avvenuto nel carcere di San Vittore dove Galluccio si trova da tre giorni, il gip Maria Vicidomini ha deciso di convalidare l'arresto del 65enne. Secondo quanto emerso proprio dall'ordinanza firmata dal giudice sembra che al momento del fermo per l'omicidio della moglie Galluccio abbia inveito contro i poliziotti con frasi deliranti alternate a momenti di lacrime e sconforto: "La colpa è vostra mi avete tolto la cosa più bella del mondo – avrebbe detto agli agenti – mi avete fatto diventare un assassino". Un modo per addebitare secondo il gip "la propria situazione alle istituzioni per l'assenza di aiuto a risolvere i propri problemi". Che sia consapevole o meno della gravità di ciò che è accaduto e delle modalità sarà da stabilire, ciò che sembra chiaro è sicuramente che l'uomo avesse dei problemi psichici, per i quali prendeva farmaci, e che la moglie, Adriana, nonostante, come purtroppo spesso accade, la volontà di restare accanto al marito, aveva denunciato le violenze subite. Lo aveva fatto pochi giorni prima di morire, lo aveva fatto quando il marito aveva dato fuoco alla sua porta di casa rischiando di incendiare l'intero condominio, lo aveva fatto anche quando aveva picchiato uno dei suoi figli. Adriana aveva chiesto aiuto, pur non riuscendo a uscire da sola da una situazione per lei fonte di pericolo. "Solo lei riusciva ad aiutarmi", ha urlato ai poliziotti Aurelio Galluccio dopo l'arresto. Ma è chiaro invece che qualcuno non abbia aiutato Adriana.

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