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A Treviolo (Bergamo) mille cittadini creano un gruppo su Whatsapp contro i ladri

A Treviolo, piccolo paese del Bergamasco, oltre mille cittadini si sono riuniti in un gruppo su Whatsapp per segnalare tentativi di furto in abitazioni e altri reati. L’esperimento di “controllo del vicinato” sembra funzionare: anche se con qualche rischio per la privacy.
A cura di Francesco Loiacono
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Conta appena diecimila abitanti Treviolo, piccolo centro in provincia di Bergamo. E ben un decimo dei cittadini del paese è riunito in un gruppo della chat Whatsapp nato per contrastare i furti nelle abitazioni e altri reati. Il paesino del Bergamasco, come racconta il quotidiano "La Repubblica" che ha segnalato il caso, è così diventato una sorta di "laboratorio sociale" per testare l'efficacia del "controllo di vicinato", cioè gruppi di cittadini che si aiutano tra loro e danno una mano alle forze dell'ordine, segnalando furti, truffe, tipi sospetti. Segnalando, mai intervenendo, dal momento che l'intervento resta una prerogativa delle forze dell'ordine.

Nel gruppo si entra su presentazione

Proprio questa è una delle regole fissate chiaramente per chi vuole entrare nel gruppo Whatsapp, creato nel dicembre del 2015 dopo che alcuni "topi d'appartamento" avevano svaligiato l'abitazione di una residente. Da allora in tanti sono entrati a far parte del gruppo, creato da Francesco Ferrari e composto da un referente e tre collaboratori che filtrano le segnalazioni e girano quelle verificate alle forze dell'ordine, e da coordinatori di zona che monitorano in maniera capillare il territorio comunale: tanti occhi che si aggiungono alle telecamere e agli altri dispositivi di sicurezza già presenti per le strade e nelle case. Per entrare a far parte del "Controllo del vicinato" occorre essere presentati da chi è già membro e avere almeno 18 anni. Non c'è, invece, un'età massima: nel gruppo c'è anche un'anziana di 83 anni, a quanto pare molto attiva col suo smartphone.

Il sistema, a detta dei suoi utilizzatori, funziona: con qualche rischio per la privacy, dal momento che con tanti "occhi" in giro è difficile passare inosservati, anche se non si commette nulla di male ma magari si vuole semplicemente mantenere la segretezza attorno alle proprie azioni. E anche il sindaco del paese, Pasquale Gandolfi, eletto per una lista civica di sinistra, appoggia l'iniziativa.

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