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A Pasqua il pranzo per i senza fissa dimora di Brescia sarà preparato da cinque ristoranti

Bella iniziativa di cinque ristoranti bresciani: a Pasqua cucineranno il pranzo per 120 persone senza fissa dimora ospitate nel dormitorio San Vincenzo. Il pasto, completo di colomba alla crema, sarà consegnato da alcuni volontari: “L’epidemia ha aggravato la precaria condizione di chi non ha una casa dentro la quale stare – ha affermato l’assessore ai Servizi sociali Fenaroli -. Questa iniziativa mostra la capacità di risposta alla povertà da parte di tante realtà presenti nella città”.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Sarà un pranzo di Pasqua speciale quello che 120 persone senza fissa dimora potranno gustare a Brescia. Lo prepareranno cinque noti ristoranti cittadini che hanno avuto l'idea, comunicando poi la loro iniziativa al Comune. Il menù del pranzo pasquale sarà costituito da un antipasto, un primo, un secondo e il tradizionale dolce pasquale, la colomba con la crema. A prepararlo saranno gli chef dei ristoranti "I Nazareni", "Piantavigna", "Il Cavallino", dell’osteria "Al Bianchi" e della trattoria “Gasparo". "Ringrazio di cuore, a nome di tutta l’amministrazione comunale, i ristoratori per la bellissima idea che hanno avuto e per il lavoro e la materia che regaleranno", ha affermato in una nota l’assessore ai Servizi sociali di Brescia Marco Fenaroli.

Il pranzo sarà offerto alle 120 persone ospitate nel dormitorio San Vincenzo

Il pranzo verrà preparato per le persone ospitate nel dormitorio cittadino San Vincenzo. A portare loro il pasto, a partire dalle ore 12 di domenica 12 aprile, saranno i volontari delle cooperative "La Rete" e "Il Calabrone", che con l'occasione faranno anche gli auguri agli ospiti del dormitorio. Quest'anno la Pasqua arriva in un momento particolare per Brescia e per tutta Italia. La pandemia di Coronavirus costringerà tutte le persone a stare in casa durante le festività pasquali, proseguendo quella "quarantena" che dura in alcuni casi ormai da oltre un mese. Ma c'è chi una casa non ce l'ha: "L’epidemia ha aggravato la precaria condizione di chi non ha una casa dentro la quale stare – ha affermato l'assessore Fenaroli -. Questa iniziativa pasquale mostra, una volta di più, la capacità di risposta alla povertà da parte di tante realtà presenti nella città e l’impegno morale che le motiva a gesti di simpatia verso gli ultimi".

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