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Regionali Lombardia, Renzi: “Gori candidato straordinario”. Sì alle primarie, ma vincolanti

Alla festa del Pd di Lodi il segretario dei dem, Matteo Renzi, ha ufficialmente incoronato Giorgio Gori come candidato del partito alle prossime Regionali lombarde. Dal vicesegretario Guerini apertura sulle primarie di coalizione, ma a una condizione: “Qualsiasi sia l’esito di questo percorso, deve essere vincolante per tutti”.
A cura di Francesco Loiacono
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Arriva dal segretario del Pd, Matteo Renzi, l'ennesima incoronazione per Giorgio Gori come candidato dei democratici alle prossime regionali lombarde del 2018: sarà "uno straordinario candidato", ha detto Renzi parlando a Lodi durante la Festa dell'Unità. Nel corso dell'incontro, a cui hanno partecipato anche il vicesegretario dei dem Lorenzo Guerini (Lodi è il suo "feudo") e i segretari di Lombardia e Milano, Alessandro Alfieri e Pietro Bussolati, più che dell'ormai certo ruolo del sindaco di Bergamo come candidato del Pd si è discusso di quello che è il prossimo nodo da sciogliere in vista della sfida all'attuale governatore Roberto Maroni, in corsa per il suo secondo mandato: le primarie di coalizione.

Primarie sì, ma vincolanti per tutti

Come era già emerso negli scorsi giorni, sembra confermata l'apertura del Pd alla consultazione popolare per scegliere il candidato. Ma a determinate condizioni: in primis, non ci saranno altri candidati all'interno del partito, e Gori sarà dunque candidato unico del Pd: svanirebbero così le ipotesi di una guerra interna, ad esempio con il cattolico Fabio Pizzul. In secondo luogo – cosa abbastanza ovvia – le primarie ci saranno solo se richieste dagli altri alleati e in presenza di almeno uno sfidante. Ma è il terzo punto quello più importante: "Qualsiasi sia l'esito di questo percorso, deve essere vincolante per tutti". Lo ha detto Guerini, parlando indirettamente a Mdp, il partito nato dalla scissione del Pd e che potrebbe creare qualche problema nel percorso di scelta del candidato che dovrà sfidare il leghista Maroni.

L'attuale sindaco di Bergamo Gori, ormai candidato in pectore, ha ribadito il concetto: "Se le primarie sono lo strumento per portare tutti movimenti della sinistra a lavorare insieme, perché no? L'importante è che poi siano pronti ad attenersi a un impegno vincolante, perché poi chi vince è il candidato di tutti".

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