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Pavia, morta la 55enne segregata in casa

È morta in ospedale Laura Carla Lodola, la 55enne di Pavia tenuta segregata in casa in condizioni disumane dal suo compagno, Antonio Calandrini, di 60 anni. La donna era arrivata lunedì al San Matteo in condizioni disperate: pesava meno di 20 Kg. Per il convivente, già in carcere, si aggravano le accuse.
A cura di Francesco Loiacono
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È morta in ospedale, al San Matteo di Pavia, Laura Carla Lodola, la donna di 55 anni segregata in casa dal suo compagno, un 60enne. La donna lunedì era arrivata in ospedale in condizioni disperate: era denutrita ed era arrivata a pesare meno di 20 chilogrammi. Il suo compagno, il 60enne Antonio Calandrini, si trova da lunedì già in carcere con l'accusa di abbandono di incapace e sequestro di persona. La sua posizione adesso si aggrava.

La donna pesava meno di 20 Kg

L'uomo, lunedì mattina, aveva chiamato il centralino del 118, preoccupato perché la sua compagna, da lui tenuta in casa in condizioni disumane, aveva perso conoscenza. Arrivati sul posto, in via Tasso, alla periferia nord di Pavia, i volontari della Croce Rossa avevano trovato la donna in fin di vita, ridotta a uno scheletro, coperta di piaghe da decubito e costretta a letto probabilmente da anni. I suoi capelli erano lunghissimi ed incolti e il suo peso non arrivava a 20 Kg. Dopo che la 55enne era stata ricoverata in ospedale, i medici avevano già accertato la gravità delle sue condizioni e lo stato di profonda malnutrizione in cui si trovava. Calandrini era stato subito portato in questura, dove era stato sottoposto a un lungo interrogatorio. Al termine di questo confronto, il
sessantenne era stato arrestato.

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