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Milano, rivolta dei commercianti contro Expo: “Crollati i nostri fatturati”

I commercianti milanesi denunciano: “A causa di Expo i fatturati dei locali in città sono crollati del 30 per cento”. Sotto accusa in particolare l’apertura serale dell’Esposizione, con i cancelli aperti fino alla mezzanotte nel weekend. Dal Comune replicano: “Aspettiamo i dati veri”. Saranno resi noti a metà luglio.
A cura di Francesco Loiacono
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Expo non sta portando i benefici sperati ai commercianti milanesi. Anzi, sta in qualche modo facendo loro concorrenza. Dopo i primi mugugni, specie in occasione dell'estensione dell'orario d'apertura dell'Esposizione universale fino alla mezzanotte durante i weekend, il presidente dell'Epam (associazione dei pubblici esercizi) Lino Stoppani lo ha detto anche in una sede istituzionale: la commissione Commercio di Palazzo Marino. Tranne poche zone, come i Navigli-Darsena e piazza Duomo, negli altri quartieri della città i locali hanno visto una riduzione del fatturato anche del 30 per cento, con una media del 18,3 per cento. Sotto accusa, da parte di Stoppani, proprio l'apertura serale dell'Expo: quella fortemente voluta dal commissario unico Giuseppe Sala, con il biglietto ridotto a 5 euro (a partire dalle 19) e la chiusura dei cancelli prolungata a mezzanotte durante i weekend. Una formula che, se da un lato ha fatto bene all'Esposizione universale, dall'altra ha tolto clienti ai locali milanesi.

Commercianti contro Expo: "Crollati i nostri fatturati"

I commercianti milanesi criticano l'aspetto "troppo commerciale" di Expo – che però è nata come Spa, da statuto destinata a fare utili, ndr – e chiamano in causa il Comune di Milano, che "non può rimanere insensibile e neutrale". Il problema, secondo i gestori di pubblici esercizi, è che Expo ha usato fondi pubblici e quindi non può continuare ad avere una "caratterizzazione privatistica del business".

Va un po' meglio agli albergatori, anche se il neo presidente della categoria, Maurizio Naro, non manca di sottolineare come Expo finora abbiarestitutio poco alla città. Gli alberghi in realtà registrano tassi di occupazione in linea se non superiori al 2014. A insidiarli, il boom di bed and breakfast, passati da mille a 10mila in un anno: un dato che, forse, dipende proprio dai rincari degli hotel (stimati in un 25-30 per cento) concordati per l'Esposizione universale.

La replica del Comune: "Aspettiamo i numeri veri"

Il Comune e la società Expo sembrano assistere impassibili alle lamentele dei commercianti. Il mantra che ripetono tutti è sempre lo stesso: "Aspettiamo i numeri veri". Lo ha detto l'assessore al Commercio, Franco D'Alfonso, sottolineando come la città sia comunque viva. Lo ha ripetuto il direttore generale del settore Commercio, Pollio Salimbeni, che ha anche fornito una data: i "dati veri, non quelli frutto di sondaggi o di aspettative", arriveranno entro la metà di luglio. Probabile che verranno fuori dal punto annunciato da Beppe Sala con il sindaco Giuliano Pisapia, anche per capire come stiano andando le vendite di biglietti per Expo. Sala ha detto che nei primi due mesi le visite sono state "oltre sei milioni", il che significa che a giugno i visitatori sono stati 3,3 milioni. Un incremento rispetto a maggio, ma forse non così intenso come ci si aspettava. Il traguardo da raggiungere è sempre quello dei 20 milioni di biglietti entro fine ottobre.

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