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La proposta: asili nido aperti il venerdì sera a Milano per permettere ai genitori di uscire

La consigliera comunale di Milano Anita Pirovano rilancia la sua proposta di aprire gli asili nido comunali un venerdì sera al mese per lasciare qualche ora di “libertà” ai genitori: “Non capisco quale tabù rompa il principio per cui i genitori di bambini anche molto piccoli escano una sera ogni tanto”. In 11 comuni brianzoli sta già partendo una sperimentazione analoga.
A cura di Francesco Loiacono
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(archivio)
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Un venerdì sera (al mese) libero per i genitori di bambini piccoli, grazie all'apertura straordinaria degli asili nido. È la proposta avanzata già in campagna elettorale dalla consigliera comunale milanese Anita Pirovano (di Sinistra per Milano), sulla quale in questi giorni si sta aprendo un dibattito. Alimentato, tra l'altro, da una iniziativa simile già partita in 11 Comuni della Brianza.

Il tema è divisivo, perché va a toccare alcuni tabù e soprattutto investe diritti di quanti, come le educatrici e gli educatori, lavorano nel settore dei servizi. Ne è consapevole la stessa Pirovano, che qualche settimana fa era stata al centro di un'altra polemica per aver portato nell'aula di Palazzo Marino la sua figlioletta di otto mesi: "Capisco bene che una proposta irrituale e innovativa susciti dibattito e scateni qualche polemica – ha scritto Pirovano – ma c'è una cosa che proprio non mi spiego e quindi ecco la domanda: mi spiegate quale tabù rompa il principio per cui i genitori di bambini anche molto piccoli escano una sera ogni tanto e l'idea correlata che ci possa essere un pezzetto minuscolo di welfare pensato per sostenere il benessere, la serenità e la felicità di grandi e piccini?".

La proposta trova contrari i sindacati

La richiesta della consigliera, riassunta col titolo evocativo "Se potessi avere un venerdì sera al mese", sembra trovare il sostegno di molti neogenitori, specie quanti non possono contare sul sostegno dei nonni e non hanno risorse sufficienti per pagare sempre la baby-sitter. Dall'altra parte però ci sono i sindacati, che parlano di problemi legati alla carenza di personale e alla necessità di tutelare i diritti dei lavoratori. Un punto sul quale naturalmente la Pirovano è d'accordo: "Garantire i diritti di chi lavora nei servizi è una ovvia priorità perché parliamo di lavoratori e perché tutelarli è in sé garanzia della qualità del welfare".

Secondo la consigliera però, stante le doverose premesse di tutelare i diritti di educatori ed educatrici e soprattutto i diritti dei bambini, un venerdì sera al mese libero per i genitori è un passo avanti in termini di politiche di welfare. Su come realizzarlo, una soluzione potrebbe essere semplicemente copiare quanto avverrà da questo mese in undici asili della Brianza, che contano complessivamente trecento iscritti: un venerdì al mese, dalle 19,30 alle 22,30, i bambini dai tre mesi ai sei anni saranno accuditi dalle stesse educatrici che già di giorno si occupano di loro, ad un costo di 15 euro. Il vicesindaco Anna Scavuzzo, con delega all'Educazione, sembra orientata a monitorare come andrà la sperimentazione brianzola, anche se apre già la porta a "tutto quello che porta a rendere più elastici i servizi", previa valutazione dei diversi aspetti della vicenda.

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