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Inquinamento, per Milano un triste primato: più di 5mila morti all’anno

Secondo i dati di un rapporto del ministero della Salute ogni anno nella provincia di Milano oltre 5mila persone muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico. La Lombardia guida la classifica delle aree più inquinate d’Italia: 164 decessi ogni 100mila residenti a causa del particolato atmosferico.
A cura di Francesco Loiacono
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Ogni anno l'inquinamento dell'aria uccide più di 30mila persone. E un sesto delle vittime, oltre 5mila, risiedono in provincia di Milano. Che il nord e la Pianura Padana nello specifico fossero tra le aree più inquinate d'Italia lo si sapeva già. Adesso però, a certificarlo arrivano anche i dati del ministero della Salute. Giovedì 4 giugno sono stati resi noti infatti i risultati del progetto Viias – Valutazione integrata dell'impatto ambientale e sanitario – con le statistiche di mortalità attribuibili appunto all'inquinamento atmosferico.

Particolato atmosferico, biossido di azoto e ozono sono le sostanze monitorate dal rapporto e che causano i maggiori danni alla popolazione. Con un divario abbastanza netto tra chi abita nelle diverse aree geografiche del Paese. Nel Settentrione infatti l’aspettativa di vita, solo per l’effetto del particolato atmosferico (PM2.5) si riduce di 14 mesi, contro i 6,6 del Centro e i 5,7 del Sud e delle Isole. La Pianura Padana guida la classifica delle aree più inquinate: in Lombardia si registra il più alto tasso di mortalità attribuibile al PM2,5, con 164 decessi ogni 100mila residenti. E all'interno della regione spicca in negativo il dato della provincia di Milano: 5.687 decessi all'anno, oltre la metà del totale regionale.

Inquinamento: gli scenari per il 2020

I dati sono riferiti al 2005, ma il trend del rapporto Viias analizza anche gli anni a venire, fino al 2020. Sono due gli scenari ipotizzati dai ricercatori: il primo analizza cosa succederebbe se in tutta Italia si rispettassero le soglie di legge (25 µg/m3 per il PM 2.5 e 40 µg/m3 per NO2). Il secondo analizza invece cosa accadrebbe nel caso in cui in tutta Italia la concentrazione di inquinanti scendesse del 20 per cento. In entrambi i casi, le conseguenze in termine di vite umane risparmiate sarebbero notevoli: da 10mila a quasi 20mila ogni anno. Si tratta però di scenari che presuppongono l'adozione di politiche stringenti sugli inquinanti: ridurre la auto in circolazione a favore della mobilità sostenibile, regolamentare la combustione di biomasse nei sistemi di riscaldamento ed estendere maggiormente le aree verdi nelle città. Se queste politiche non saranno adottate, il rapporto Viias prevede che la mortalità dovuta al particolato atmosferico resterà elevata: 28.595 decessi, in calo rispetto al 2005 ma in aumento rispetto al 2010.

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