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Expo 2015, montagne di cibo buttato in sacchi: le foto che fanno discutere

Alcune foto che mostrano sacchi di cibo in eccesso ammassati per strada all’interno del sito di Expo 2015 fanno discutere: molti evidenziano la contraddizione tra lo spreco e il tema di Expo, “Nutrire il pianeta”, ma per altri il cibo è lì per essere raccolto dal Banco alimentare, che lo distribuisce ai poveri.
A cura di Francesco Loiacono
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Foto dal profilo Twitter di giulio verme (@zeropregi)
Foto dal profilo Twitter di giulio verme (@zeropregi)

Alcune foto postate su Facebook e Twitter stanno facendo discutere su una delle tante contraddizioni di Expo 2015. Nelle immagini si vedono decine di sacchi di plastica, come quelli della spazzatura, pieni di cibo – da quel che sembra di capire si tratta di pane – e ammassati per terra all'interno del sito di Rho-Pero, vicino allo spazio riservato alla Regione Sardegna. In tanti si sono scandalizzati: buttare il cibo all'interno di sacchi in una mnifestazione che ha come tema "Nutire il pianeta" e che parla proprio di come garantire a tutto il mondo il diritto all'alimentazione sembra un'evidente contraddizione. In realtà però ci sono alcune precisazioni che vanno fatte. Il cibo in più prodotto all'interno di Expo, infatti, viene raccolto dal Banco alimentare onlus e donato alle strutture che assistono senzatetto e poveri del Milanese (per una questione logistica, è cibo che va consumato in fretta e non si potrebbe distribuirlo più lontano). Il Banco alimentare recupera solo le eccedenze, ossia cibo perfettamente integro che non è stato mai toccato. Gli scarti e i rifiuti prodotti all'interno dell'Expo, invece, vengono sigillati e portati all'inceneritore di Rho. Una procedura dovuta anche ai tanti ingredienti particolari presenti nell'Esposizione e normalmente vietati in Italia e in Europa.

Le foto fanno discutere

Qualcuno ha pertanto espresso un dubbio lecito sulle immagini: non è che i sacchi sono posizionati così per essere raccolti dai furgoni del Banco alimentare? La questione fa comunque discutere. Anche perché lo stesso Banco alimentare, in un'intervista prima dell'inizio di Expo, aveva affermato che il suo obiettivo sarebbe stato quello di recuperare almeno il 40 per cento delle eccedenze, distribuendole ai poveri. Cosa succederà al restante 60 per cento del cibo prodotto nell'Expo, e che i visitatori non consumeranno? Verrà buttato? Una questione aperta e una delle tante contraddizioni di un'Esposizione dove in tanti hanno già puntato il dito contro i prezzi in media molto alti per mangiare – non si tratta solo dell'ormai famoso scontrino del ristorante giapponese, ma anche degli stand degli altri Paesi -, che spingono inevitabilmente i visitatori verso il McDonald's, una delle multinazionali presenti all'evento.

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