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Expo 2015, lo scontrino-choc: 115 euro per un pasto nel padiglione giapponese

In Rete circola la foto di uno scontrino di un pasto al padiglione giapponese di Expo 2015, nel giorno dell’inaugurazione. Un visitatore avrebbe speso 115 euro per una bottiglia d’acqua (pagata 5 euro) e un pasto tradizionale nipponico, ritenuto però prelibato e caro. Ma il cliente del ristorante orientale smentisce ogni ‘sorpresa’: “Sapevo quanto avrei pagato”.
A cura di Francesco Loiacono
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"Nutrire il mondo" evidentemente costa. E anche parecchio. Se ne è accorto di sicuro il visitatore che, la sera del primo maggio, giorno inaugurale dell'Expo 2015, ha deciso di mangiare al padiglione del Giappone: secondo lo scontrino postato sulla pagina Facebook "Expo 2015 Fail", l'avventore del locale ha speso 115 euro per una bottiglia d'acqua (pagata 5 euro) e per un Kaiseki Hana, cioè un piatto (prelibato, a onor del vero) della tradizione gastronomica giapponese che consiste in tanti piccoli assaggi. Piccole le porzioni, ma non il prezzo: 110 euro è quanto ha pagato il visitatore per questa portata, stando allo scontrino diventato ormai virale sul web. Il cliente si è tuttavia espresso positivamente sia sul ristorante che sui suoi prezzi.

La cifra elevata ha scatenato un dibattito, sollevando dubbi sul livello dei prezzi praticati all'interno dell'Esposizione universale, che nella sua edizione 2015 è dedicato proprio al cibo. In realtà, nel sito di Rho-Pero ci sono ristoranti per tutte le tasche. Chi può permetterselo punta sulle eccellenze e sul lusso e trova nomi di grandi chef dove si spendono anche 75-90 euro a pasto. Chi non può, vira invece inevitabilmente sul McDonald's, sponsor ufficiale e criticato dell'appuntamento mondiale sull'alimentazione, dove si può mangiare con 1 euro e 50. Chissà se lo spirito dell'Esposizione universale è anche questo.

La replica di Andrea, il cliente del ristorante giapponese in Expo

Andrea Ferrari, professionista milanese è il cliente del padiglione nipponico di Expo Milano che ha postato il suo scontrino sul web, rendendolo virale suo malgrado visto che, seppur indirettamente, spiega di non essere rimasto né sorpreso né dispiaciuto dal conto: «Andrea – si legge sul sito The Best Party – sapeva quanto avrebbe speso ed anzi, al contrario di quanto avviene in Italia, non é stato addebitato il coperto ed il servizio, ottimo peraltro». «Lo scontrino – si legge infine – è stato strumentalizzato per far intendere che ad Expo il cibo costa carissimo, in realtà ci sono opzioni per tutte le tasche».

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