Zaino in spalla, cerca di evadere dal carcere di Bollate dalla porta principale: fermato
Non servono lime per segare le sbarre, lenzuola per calarsi fuori dalla finestra e acrobazie mirabolanti per superare il perimetro, per evadere da un carcere. O, almeno, è quello che pensava un detenuto italiano, 51 anni, per fuggire via dal carcere di Bollate, a Milano. L'uomo, che in quel momento si trovava nell'infermeria della prigione, ha approfittato dell'assenza totale dei poliziotti per tentare di darsi alla fuga. Così, giunto fino alla porta carraia del carcera, si è presentato all'agente della Polizia Penitenziaria di guardia, con uno zaino pieno dei suoi effetti personali, dichiarando di essere stato rilasciato.
Dopo un momento di titubanza, il secondino ha voluto vederci chiaro e ha così informato l'ufficio matricole per constatare se la versione fornita dal detenuto corrispondesse al vero. Una volta appurato che il 51enne mentiva, gli agenti lo hanno bloccato e riportato in cella. L'uomo, condannato per vari reati, deve scontare una pena detentiva fino al gennaio del 2018. A rendere noto di quanto accaduto ieri nel carcere di Bollate è stato il Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, che da tempo lamenta la mancanza di vigilanza e di sicurezza, dovuta anche al basso numero di agenti impiegati, nella carceri del nostro Paese