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“Who is next?”, a Milano le nuove opere di aleXsandro Palombo contro il razzismo

Una nuova serie di opere realizzate dall’artista aleXsandro Palombo sono comparse venerdì 12 giugno sui muri delle strade di Milano: sono state collocate nelle centralissime corso Buenos Aires (angolo via Enrico Petrella) e via Torino (angolo via della Palla) e sono una denuncia contro il razzismo rappresentato nelle frasi simbolo del movimento #BlackLivesMatter e anche nel volto di George Floyd.
A cura di Chiara Ammendola
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Si chiamano "Just Because I am Black" e "Who is next?" le nuove opere dell'artista aleXsandro Palombo, comparse venerdì 12 giugno sui muri delle strade di Milano: le opere sono state collocate nelle centralissime corso Buenos Aires (angolo via Enrico Petrella) e via Torino (angolo via della Palla).

Si tratta di una nuova serie di opere che l'artista ha voluto incentrare sul tema del razzismo e sulla scia del movimento #BlackLivesMatter nato negli Stati Uniti. La prima opera è un manifesto con il volto di George Floyd affisso da Bart Simpson: sul manifesto vi è proprio la frase "Just because I am Black" ("Solo perché sono nero" n.d.r.) seguita dalle affermazioni: I get oppressed – I have to fear the police – I was taught to make myself less threatening – I get labeled suspect – People think I am a threat ("Vengo oppresso – Devo temere la polizia – Mi hanno insegnato ad apparire meno minaccioso – Vengo etichettato come sospetto – Le persone mi vedono come una minaccia…" n.d.r.).

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La seconda opera vede la scritta "Who is next?" apparire sull’iconica lavagna dei Simpson dove Bart è solito ripetere scrivere una frase diversa a ogni episodio nello show tv americano, mentre la Statua della Libertà è ritratta con il cappuccio del Ku Klux Klan, proprio nei giorni in cui il mondo abbatte le statue simbolo del razzismo. La famiglia Simpson in versione afroamericana è il ritratto corrosivo dell’American Dream, una riflessione sulla crisi razziale che sta colpendo gli USA e il resto del mondo: nel contesto sociale attuale che tende a normalizzare e ad accentuare il razzismo, l’opera di aleXsandro Palombo è un anti anestetico sociale, un invito alla riflessione contro il pregiudizio, gli stereotipi, la disuguaglianza e le discriminazioni.

"Il problema razziale è sempre lo stesso, è lì radicato da secoli. È un problema culturale e trasversale che si diffonde con il virus dello stereotipo, del pregiudizio e dell’ignoranza – spiega l'artista – è un problema di tutti perché non colpisce una sola etnia e non ci sarà fine finché i governi non prenderanno le giuste misure atte a prevenire e perseguire con leggi forti la violenza razzista. Solo se verranno attuate politiche forti che coinvolgono l'intero sistema educativo si potrà contrastare il diffondersi della discriminazione razziale nelle future generazioni. Il vaccino più efficace resta quello dell’educazione ai diritti umani, alla diversità, l’uguaglianza e l’inclusività".

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