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Voghera: è morto Giorgio Balma, papà della colla Coccoina e delle cucitrici Zenith

L’industriale aveva 93 anni. Dopo aver ereditato l’azienda di famiglia, ne ha consolidato il successo internazionale, diventando leader nel settore per gli articoli da ufficio.
A cura di Ida Artiaco
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È morto a Voghera, in provincia di Pavia, all'età di 93 anni l'industriale Giorgio Balma. Classe 1924, ha reso l'azienda di famiglia, creata dal padre Aldo e da Andrea Capoduri, leader internazionale nel settore per gli articoli da ufficio. A lui si deve lo sviluppo dei prodotti-chiave della colla Coccoina e delle cucitrici Zenith, i due marchi che hanno reso la Balma & Capoduri famosa in tutto il mondo. La società, il cui stabilimento si trova in via Edison, verrà ora ereditata dal figlio Aldo: a lui l'arduo compito di mantenere alto il nome della società e di continuare il successo che non è mai mancato negli ultimi anni, neanche quando la crisi economica ha minacciato l'intero settore.

Giorgio Balma fece il suo ingresso nell'azienda, creata dal padre nell'anno della sua nascita, nel 1950, dopo essersi laureato in ingegneria meccanica. Il successo della Balma & Capoduri è già abbastanza consolidato grazie alle intuizioni della colla Coccoina, realizzata a base di destrina di fecola di patate e acqua e quindi sicura anche per i bambini, e della cucitrice Zenith, il cui modello più diffuso e famoso vede la luce nel 1948. Dopo la morte di Aldo nel 1957, tocca proprio a Giorgio continuarne il lavoro e non disperderne l'esperienza. È lui a guidare l’azienda attraverso gli anni Sessanta, il periodo del boom economico, della motorizzazione di massa, della crescita impetuosa dell’industria. Negli uffici, nelle scuole, nelle case si usa la Coccoina, e ancora oggi la sua fama non conosce limiti.

La colla Coccoina, la più amata dai bambini

La colla Coccoina è diventata famosa in tutto il mondo, oltre a essere uno dei prodotti più amati dai bambini. Il motivo? Il prodotto è realizzato ancora oggi con destrina di fecola di patate, acqua e profumo di mandorla, senza alcun solvente e quindi non è tossico. Il vero e proprio boom si ebbe tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta: le mamme lo acquistavano volentieri e i loro piccoli lo usavano per incollare sugli album le figurine Panini dei calciatori, che, all'epoca, non erano autoadesive, e per i lavoretti a scuola. La Coccoina, dal tradizionale contenitore in alluminio, si è poi sviluppata nel tempo fino a comprendere diversi formati di colla liquida, stick e vinilica.

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