Vizzolo, morto a 12 anni in ospedale per un’occlusione intestinale: la famiglia presenta denuncia
La famiglia di Francesco, il 12enne morto all'ospedale di Vizzolo Predabissi nel Milanese per un'occlusione intestinale, ha presentato una denuncia contro ignoti per chiedere di fare chiarezza su quanto accaduto nelle ore trascorse tra l'arrivo del ragazzino al pronto soccorso con dolori lancinanti alla pancia, il 28 dicembre, e il decesso in seguito a un intervento chirurgico, la sera del 30 dicembre.
Morto a 12 anni in ospedale: la famiglia ha presentato denuncia
Sul caso stava già indagando la Procura di Lodi, che ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, mentre l’Asst di Melegnano e della Martesana ha avviato un percorso di audit interno per verificare quanto è accaduto.
In attesa dei risultati dell'autopsia, che potrebbero fornire elementi utili per comprendere se vi siano stati errori da parte dei medici, è emersa una ricostruzione di quanto accaduto dopo il ricovero di Francesco. Il ragazzo avrebbe cominciato ad avvertire dolori fortissimi la sera del 27 dicembre e la mattina successiva è stato accompagnato all'ospedale di Vizzolo Predabissi dove è arrivato alle 5.30. Dopo i primi esami è stato valutato un intervento chirurgico, ma i medici hanno preferito attendere, giudicando il dodicenne non in pericolo di vita e con "addome trattabile".
La ricostruzione e i dubbi sull'operato dei medici
In seguito il ragazzino è stato sottoposto a ecografia che ha rivelato un blocco intestinale, che rendeva necessario l'intervento. L'operazione, durante la quale sono stati asportati tre metri di intestino aggrovigliato, è stata eseguita dalle 2.30 del 29 dicembre fino alle 4 del mattino. Francesco è quindi rimasto in terapia intensiva per tutta la giornata seguente. Alle 11 del 30 dicembre l'arresto cardiaco, verso le 18 è stato constatato il decesso.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, hanno espresso “cordoglio e vicinanza alla famiglia del ragazzo”. La direzione generale Welfare della Regione ha incaricato l’Ats Città Metropolitana di Milano di istituire una commissione di verifica, "con il compito di analizzare nel dettaglio tutte le procedure cliniche eseguite nei confronti del ragazzo dal suo arrivo in ospedale fino al drammatico decesso".