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Morto a 12 anni in ospedale per un’occlusione intestinale: aperta inchiesta per omicidio colposo

La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la morte di un ragazzo di 12 anni, deceduto all’ospedale di Vizzolo Predabissi, nel Milanese, nel pomeriggio di lunedì. Dalle verifiche interne sull’operato dei medici è emerso che il piccolo paziente aveva una grave occlusione intestinale (era infatti era arrivato con un forte mal di pancia) ma è stato tenuto in osservazione per un giorno prima di operarlo. Quando infine si è deciso di intervenire, i chirurghi non sono riusciti a salvarlo.
A cura di Simone Gorla
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Aveva un'occlusione intestinale Francesco, il ragazzino di 12 anni morto in ospedale a Vizzolo Predabissi, nel Milanese, nel pomeriggio di lunedì 30 dicembre. Il piccolo era arrivato con un forte mal di pancia e tenuto in osservazione per un giorno prima che i medici decidessero di operarlo. Mentre era in corso l'intervento, il suo cuore ha ceduto. Una tragedia che ha gettato nella disperazione i genitori e la sorella di Francesco. La Procura di Lodi ha aperto un'inchiesta per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia per i prossimi giorni.

Dodicenne muore in ospedale: aveva un'occlusione intestinale

Dopo la morte del giovane paziente l’Asst di Melegnano e della Martesana ha avviato un percorso di audit interno per verificare quanto è accaduto. Da una prima ricostruzione, secondo quanto riportato dall'Ansa, pare che in un primo momento i due medici che lo hanno visitato abbiano giudicato il dodicenne non in pericolo di vita, con "addome trattabile". È stato così deciso di trattenerlo in ospedale per valutare le sue condizioni con il passare delle ore. Solo all'indomani, con un peggioramento improvviso e di fronte ai dolori lancinanti avvertiti dal bambino, un terzo specialista ha deciso di procedere con l'operazione. Durante l'intervento gli è stata asportata parte dell'intestino, ma chirurghi non sono riusciti a salvarlo.

La verifica sull'operato dei medici

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, hanno espresso “cordoglio e vicinanza alla famiglia del ragazzo”. La direzione generale Welfare della Regione ha incaricato l’Ats Città Metropolitana di Milano di istituire una commissione di verifica, "con il compito di analizzare nel dettaglio tutte le procedure cliniche eseguite nei confronti del ragazzo dal suo arrivo in ospedale fino al drammatico decesso".

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