Visitatori all’Expo? Per Sala sono 1,8 milioni. Ma i dati dicono altro
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I visitatori non sono inferiori alle attese” ha dichiarato da Giuseppe Sala, Commissario Unico Delegato del Governo per Expo. I conti però, è proprio il caso di dire, non tornano. Secondo le previsioni ufficiali gli ospiti avrebbero dovuto essere 4,1 milioni a maggio e 4,7 a giugno. Ma i numeri sono tutt'altri e sono, secondo le notizie riportate dal Fatto Quotidiano, che oggi pubblica in esclusiva la lista completa degli ingressi dei mesi di maggio e giugno ad Expo Milano, sono gonfiati. Secondo i dati resi noti da Giuseppe Sala, infatti, gli accessi nei padiglioni milanesi sarebbero stati a maggio 2,7 milioni e a giugno, 3,3 milioni.
Stando alle cifre riportate dal giornale diretto da Marco Travaglio, invece, nel primo mese di maggio gli accessi contati sarebbero 1.927.600 (772.400 in meno) e non 2,7 milioni, mentre a giugno sarebbero 2.258.450 e non 3,3 milioni (1.041.550 in meno). Si parla di "ingressi" conteggiando appunto chi passa attraverso i tornelli e includendo quindi anche il personale che lavora nel sito: 10 mila persone al giorno, 300 al mese. Scremando volontari, tecnici e addetti alla sicurezza i visitatori paganti restano 3,5 milioni nei primi due mesi di Expo. 1,6 milioni a maggio 1,9 a giugno.
Dopo il pubblico j'accuse de Il Fatto al commissario Giuseppe Sala, è intervenuto a chiedere trasparenza il presidente della Regione Lombardia. Roberto Maroni ha chiesto di mettere all’ordine del giorno del prossimo cda del 21 luglio, anche la questione ingressi. Ma il governatore non è l'unico ad aver sollecitato chiarezza. Il presidente del Consiglio comunale di Milano, Basilio Rizzo, si è rivolto al prefetto chiedendo il suo intervento nella questione. E dopo gli esponenti di Forza Italia e di Alleanza nazionale a muoversi è anche la Lega, nella persona di Domenico Aiello, legale di Maroni e avvocato della Regione Lombardia nel consiglio d’amministrazione di Expo.
Ingressi, appalti e bonifiche: tutti i punti interrogativi di Expo 2015
All'ordine del giorno del prossimo cda ci sono anche altre questioni sulle quali si addensano non poche ombre. Tra queste le bonifiche dei terreni Expo, al centro di una lettera indirizzata al governatore Maroni dal gruppo Cinquestelle in regione. Altro nodo quello dell’affidamento a Eataly di Oscar Farinetti del sevizio di ristorazione della manifestazione. Assegnazione avvenuta in forma diretta, senza gara. Non poche polemiche ha scatenato anche l'annuncio dell'assemblea Pd all'interno dell'esposizione. Ma Sala si è già difeso chiarendo che “I regolamenti non prevedono alcun divieto di ospitare all’interno del sito espositivo, in idonea location, il congresso di un partito…Tutti i partecipanti, inoltre, acquisteranno regolarmente i biglietti di ingresso ad Expo 2015”. Il partito pagherà, insomma, e pagherà spendendo per l’auditorium 20 mila euro al giorno. I ticket di ingresso invece verranno venduti ai soci partecipanti da rivenditori interni. Non è dato sapere a quanto. Sconto dopo sconto, il sospetto è che gli ingressi vengano svenduti in saldo per attirare visitatori. Gli stessi che dovrebbero viaggiare suoi treni – vuoti, riporta Il Fatto – di Trenord, che ha tagliato i servizi ai pendolari per mettere a disposizione di Expo i suoi trasporti.