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Vimercate, donna morta per trasfusione sbagliata. I figli: “Stava bene, poi ha iniziato a tremare”

Saranno gli ispettori del Centro nazionale sangue inviati dal neo ministro della Salute Roberto Speranza a chiarire cosa sia accaduto all’ospedale di Vimercate nel Monzese dove la notte tra giovedì e venerdì scorso una donna è morta per una trasfusione di sangue sbagliato:
A cura di Redazione Milano
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Immagine di repertorio
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Vogliono sapere come e perché sia stato commesso un simile errore i figli di Angela Crippa, la donna di 84 anni morta all'ospedale di Vimercate, nel Monzese, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi a causa di una trasfusione di sangue sbagliato. Un errore di omonimia hanno detto i medici poiché quel giorno nello stesso reparto, con lo stesso cognome un altro paziente aveva affrontato un intervento. Un errore che secondo Marco e Franco, i figli dell'anziana deceduta, non può accadere in un ospedale.

Morta per una trasfusione sbagliata: in arrivo gli ispettori del Centro nazionale sangue

"Nessuno ci darà indietro nostra madre – spiegano i due a Corsera – ma vogliamo capire quale sia stata la falla nelle procedure mediche così che cose del genere non capitino più". Intanto la procura di Monza ha aperto un fascicolo sulla vicenda del quale è stato incaricato il pm Cinzia Citterio, mentre è atteso per oggi l'arrivo degli ispettori del Centro nazionale sangue inviati dal neo ministro della Salute Roberto Speranza. "Due specialisti di Regione Lombardia affiancheranno il lavoro degli ispettori in ogni sua fase. Le verifiche prevedono anche l’attivazione immediata di una procedura di audit aziendale, coordinata dal risk manager – ha spiegato l'assessore alla Sanità Giulio Gallera – che dovrà ricostruire tutte le azioni compiute in ospedale, dal ricovero della paziente fino al tragico epilogo".

Trasfusione sbagliata a Vimercate: un caso di omonimia alla base dell'errore

Angela Crippa è stata ricoverata all'ospedale di Vimercate per la rottura di un femore, operata nella mattinata di mercoledì è stata sottoposta a trasfusione nel pomeriggio della stessa giornata. La sacca è stata attaccata venti minuti al braccio dell'anziana, prima che quest'ultima iniziasse a tremare e a sentirsi male così come raccontato dai figli. Poi è stata intubata e portata in rianimazione, infine le è stata fatta una dialisi per ripulire il sangue, ma non è servito a nulla. Angela morirà 36 ore dopo quella trasfusione per una forte crisi emolitica. Mentre i medici giovedì pomeriggi informano i figli dell'errore commesso: "Negli ultimi 10 anni non si è mai verificato un episodio analogo", spiegano i dottori. Eppure ora qualcuno dovrà spiegare a Marco e Franco perché la loro madre non c'è più.

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