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Villa con piscina, motoscafo e un cavallo da corsa: sequestrato il tesoretto di due evasori fiscali

Maxi sequestro nei confronti di due imprenditori dell’Alto Sebino accusati di una frode fiscale da dieci milioni di euro. I militari della guardia di finanza di Sarnico hanno sequestrato il patrimonio riconducibile direttamente o indirettamente ai due indagati: tra i beni accumulati nel corso del tempo una villa con piscina, un motoscafo, società, conti correnti e anche un cavallo da equitazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Il cavallo sequestrato ai due imprenditori
Il cavallo sequestrato ai due imprenditori

Due imprenditori del settore dell'edilizia e delle infrastrutture tecnologiche sono accusati dalla guardia di finanza di aver orchestrato una frode da dieci milioni di euro ai danni del Fisco. Il giudice per le indagini preliminari di Bergamo Marina Cavalleri ha disposto nei confronti dei due indagati il sequestro di un tesoretto, composto da un lungo elenco di beni di prestigio direttamente o indirettamente riconducibili a loro: tra questi una villa con piscina, uno motoscafo di otto metri ormeggiato sul lago d'Iseo, un cavallo di razza utilizzato per l'equitazione oltre a beni immobili, aziende, conti correnti, veicoli e penne e orologi di pregio.

Le indagini coordinate dal pubblico ministero di Bergamo Emanuele Marchisio hanno permesso di individuare anche alcuni beni che, seppur non ufficialmente intestati agli indagati, potevano comunque essere loro riconducibili. Il principale indagato, per sfuggire al Fisco, aveva infatti utilizzato un trust intestato ai suoi familiari per far confluire l’ingente patrimonio accumulato indebitamente: oltre cinquanta immobili, tra appartamenti, garage e negozi ed una società immobiliare di cui ora sono state sequestrate le quote. Anche l’altro imprenditore coinvolto nella frode è stato interessato dai sequestri: i militari della guardia di finanza di Sarnico hanno messo i sigilli alla lussuosa villa in cui viveva – anche se ufficialmente risiedeva altrove – di cui risultava semplice usufruttuario: pur avendola acquistata direttamente, aveva infatti intestato la nuda proprietà ai genitori. I sequestri non influirà sui lavoratori delle società coinvolte: il tribunale ha infatti nominato un amministratore giudiziale che garantirà la continuità aziendale, occupandosi della gestione del patrimonio mobiliare ed immobiliare.

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