Via Gonin, 48enne trovato morto in casa ucciso dai vicini, padre e figlio: “Ci minacciava”
Arriva una svolta nel giallo di via Gonin a Milano: sono stati infatti individuati i due responsabili dell'omicidio di Stefano Epis, il 48enne trovato morto nella sua abitazione in zona Lorenteggio lo scorso 13 marzo. Si tratta di due vicini di casa della vittima, Gaetano e Mattia Teofilo, padre e figlio incensurati di 46 e 18 anni. Secondo quanto riferito dalla Squadra mobile di Milano, i due, interrogati nella notte tra giovedì e venerdì, hanno confessato il delitto. Avrebbero agito in un momento di esasperazione, dopo due anni di insulti e minacce da parte di Epis. Il 10 marzo, alle 6 del mattino, si sono presentati alla porta dell'abitazione e hanno aggredito e ucciso l'uomo: Gaetano Teofilo ha usato un martello, il figlio Mattia un coltello a serramanico. Solo il giorno prima Epis aveva minacciato con un bastone il figlio più piccolo di Teofilo, un bambino di appena tre anni: ultimo atto di una serie di minacce che andava avanti da anni.
Il cadavere di Epis scoperto dal padre
Il cadavere del 48enne Epis era stato trovato venerdì scorso dal padre, preoccupato perché dal giorno prima non riusciva a mettersi in contatto con il figlio. In un primo tempo non era stata esclusa nessuna ipotesi, neanche quella che potesse essersi trattato di un suicidio. Dagli esami sul cadavere erano emersi poi i segni di tre coltellate al torace, e la pista dell'omicidio era diventata sempre più plausibile. Epis, che in passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza e con la giustizia – era stato in carcere per rapina – conduceva adesso uno stile di vita regolare: lavorava saltuariamente come magazziniere, curava un pezzetto di terra davanti al suo appartamento e frequentava una donna, anche lei dal passato difficile. Gli abitanti del quartiere, alla periferia sud-ovest di Milano, ne parlavano come di una persona dai modi un po' rudi, ma gioviale con i vicini che incontrava. Una ricostruzione che però non combacia con quanto raccolto dalla polizia nel corso delle indagini: Epis aveva ricevuto diverse denunce da parte di almeno altri sei, sette condomini, mentre la famiglia Teofilo aveva già querelato il 48enne tre volte per ingiurie e minacce negli ultimi due anni.