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Via Cavezzali, nuovo incendio nel palazzo del degrado

Sette persone intossicate nella notte tra mercoledì e giovedì nel condominio al civico 11, vicino a via Padova. Ad andare a fuoco pare che siano stati alcuni rifiuti abbandonati in uno sgabuzzino al settimo piano. Non è la prima volta che accade: nel 2006 ci fu anche un omicidio nell’edificio, bonificato dal Comune di Milano ma ritornato nel più completo degrado.
A cura di Francesco Loiacono
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Via Cavezzali numero 11. Se c'è un luogo, a Milano, che riassume in una sola immagine il senso della parole degrado, impotenza delle istituzioni e mancato rispetto delle regole, questo è il palazzo di nove piani che sorge in una traversa di via Padova. Fino al 2003 di proprietà dell'Inpdap, lo stabile ha poi attraversato numerose vicende giudiziarie che hanno portato alla nomina di un amministratore da parte del tribunale. In parallelo alle traversìe giudiziarie ci sono però quelle che riguardano gli inquilini dello stabile: continui incendi, televisori volati dalle finestre, rifiuti ammassati davanti alle uscite di sicurezza e bruciati sulle scale e nel cortile, persino un omicidio: nel 2006 qui un ragazzo marocchino fu ucciso da una guardia giurata. Le numerose richieste dell'amministrazione del condominio e degli abitanti della zona hanno portato, nell'estate 2013, a una bonifica completa dell'edificio da parte del Comune di Milano. Un'operazione imponente, realizzata con l'ausilio degli agenti della Polizia locale a difesa degli addetti dell'Amsa. Motivo: nell'edificio sono tanti gli abusivi, tra i quali molte persone in difficoltà, ma anche molti criminali che operano nei giri dello spaccio e della prostituzione.

Da allora sembrava che il condominio di via Cavezzali fosse rientrato in un'apparente  normalità. Sembrava, perché nel frattempo, a luglio, c'era stato un intervento del presidente della commissione Urbanistica di zona 2, Alberto Proietti, che aveva chiesto direttamente l'intervento del prefetto proponendo, come unica soluzione per lo stabile, il suo abbattimento. Una richiesta rimasta inascoltata. Si è arrivati così alla notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre, quando un incendio scoppiato al settimo piano dello stabile ha provocato sette intossicati, per fortuna non in maniera grave. Per quattro di loro è stato comunque necessario il ricovero in altrettanti ospedali milanesi e dell'hinterland. L'incendio sarebbe divampato intorno all'una di mercoledì notte in uno sgabuzzino utilizzato irregolarmente come deposito rifiuti. Un particolare che, se confermato, sarebbe una prova in più del fatto che il palazzo "fortino", come viene chiamato dai residenti della zona, sia scivolato nuovamente nel degrado più totale e incontrollato.

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