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Varese, una targa in memoria delle vittime omosessuali delle persecuzioni nazifasciste

A Varese è stata inaugurata una targa in memoria delle vittime omosessuali delle persecuzioni nazifasciste. Un triangolo rosa come il simbolo cucito sulle casacche degli internati gay nei campi di concentramento nazisti, realizzato da Arcigay Varese in collaborazione con il comune lombardo e posto nel giardino della biblioteca comunale.
A cura di Chiara Ammendola
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Una targa, la settima in Italia, per ricordare le vittime omosessuali delle persecuzioni nazifasciste. È stata inaugurata sabato 30 marzo a Varese, nel giardino della biblioteca comunale. Un triangolo rosa, simbolo cucito sulle casacche degli internati omosessuali nei campi di concentramento nazisti, realizzato da Arcigay Varese in collaborazione con il comune lombardo che vuole essere un modo per ricordare quanto subito dagli omosessuali durante il periodo fascista. "Questa targa vuole rimanere a memoria del dramma che fu, per ricordare il passato e per consolidare il ricordo nel presente e nel futuro" ha detto Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese.

La persecuzione contro gli omosessuali è andata avanti anche dopo la Liberazione

Un'iniziativa che segue le altre 27 che l'hanno preceduta nel resto del mondo: questo è il numero di triangoli rosa apposti in diverse città, che hanno l'obiettivo tenere viva la memoria di una persecuzione spesso dimenticata e che è andata avanti anche dopo la Liberazione. In base al paragrafo 175, ricorda Arcigay, gli omosessuali continuarono ad essere incarcerati e il paragrafo 175 venne abrogato in Germania solo negli anni '90. Sotto il fascismo gli omosessuali furono mandati al confino e allontanati dalle proprie famiglie. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri anche il sindaco Davide Galimberti, l'assessora alle pari opportunità Rossella Dimaggio e la presidente provinciale di Anpi Ester de Tomasi.

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