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Varese, rinviati a giudizio 52 naziskin per “ricostituzione del partito fascista”

“Dovranno rispondere a diverso titolo dei reati di “tentata ricostituzione del partito fascista” e “propaganda dell’ideologia nazista”, i cinquantadue estremisti di destra ritenuti membri o simpatizzanti della Comunità Militante dei Dodici Raggi, gruppo politico attivo nel Varesotto già finito nel dicembre del 2017 nel mirino della procura di Busto Arsizio.
A cura di Valerio Renzi
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La procura di Busto Arsizio ha deciso di rinviare a giudizio cinquantadue militanti di estrema destra ritenuti appartenenti o simpatizzanti della Comunità Militante dei Dodici Raggi. Gli indagati, per la maggior parte gravitanti nel mondo naziskin di Varese e dintorni, sono accusati a diverso titolo di "tentata ricostituzione del partito fascista" e "propaganda dell'ideologia nazista". Il processo nasce dall'indagine che, nel dicembre del 2017, aveva portato alla chiusura della sede di Do.Ra, una delle espressioni della Comunità dove tra le altre cose si davano feste per commemorare il compleanno di Adolf Hitler, con relative perquisizioni nelle quali era stato sequestrato materiale propagandistico, svastiche e oggetti atti ad offendere come accette. L'inchiesta aveva preso le mosse da un episodio avvenuto nel maggio di due anni fa quando un gruppo di militanti del gruppo aveva minacciato e offeso il 93enne Giuseppe ‘Pippo’ Platinetti, comandante partigiano, in gita con alcuni ragazzi sul monte San Martino, teatro di molte battaglie della Resistenza.

I militanti gravitanti attorno alla Comunità Dodici Raggi, tra le molte attività, partecipavano anche alla curva del Varese, vicino proprio a quel gruppo "Blood & Honour" a cui apparteneva Daniele Belardinelli, l'ultras investito e ucciso al termine degli incidenti tra tifosi dell'Inter e del Napoli lo scorso 26 dicembre. Saluti romani, svastiche, propaganda di idee di odio e suprematiste. Riti e simboli ispirati alle SS naziste. Una fitta rete di attività presentata sotto l'innocente veste di attività ricreative e sportive di un'associazione come un'altra. A prova dell'ideologia e degli intenti del gruppo il sostituto procuratore Massimo De Filippo, ha raccolto anche le dichiarazioni pubbliche dei leader del gruppo che non hanno mai fatto mistero delle loro idee.

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