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Vaprio D’Adda, i medici confermano la versione di Sicignano: “Ladro colpito in casa”

Secondo i medici legali, consultati dal pm Antonio Pastore, la versione resa dal pensionato 69enne, che lo scorso ottobre uccise il ladro 22enne Gjergj Gjoni, sarebbe plausibile.
A cura di Enrico Tata
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L'ipotesi di Francesco Sicignano è "plausibile". Secondo i medici legali, può essere infatti che lo scorso 20 ottobre il pensionato di Vaprio d'Adda abbia ucciso Gjergj Gjoni, il giovane ladro 22enne, mentre lui si trovava ancora all'interno della villetta di via Cagnola. Gjoni, pur colpito in casa, avrebbe poi tentato disperatamente di scappare, uscendo dalla stessa finestra da dove era entrato e correndo prima sul davanzale e poi sulle scale esterne. Tutto questo senza lasciare tracce di sangue, anche se Sicignano gli aveva centrato l'aorta con un colpo di pistola. Ai medici legali, contattati per una consulenza dal pm Antonio Pastore, l'ipotesi sembra "plausibile". Così la posizione di Sicignano, il pensionato 69enne indagato per omicidio volontario, potrebbe alleggerirsi e tornare alla prima ipotesi formulata dalla procura in merito al caso di Vaprio d'Adda: eccesso di legittima difesa.

I dubbi sulla versione di Sicignano

La versione di Sicignano, che aveva sempre dichiarato di aver sparato al ladro per difendersi mentre lui era ancora in casa, non era stata mai creduta fino in fondo dagli inquirenti a causa di questo particolare: come avrebbe fatto Gjoni, colpito in pieno petto, a scavalcare una finestra alta mezzo metro, percorrere un davanzale e qualche gradino di scale senza lasciare una minima traccia di sangue? Secondo i medici legali, il giovane ladro non sarebbe morto sul colpo e il sacco pericardico, una membrana che avvolge il cuore, avrebbe potuto rallentare la perdita di sangue. Il racconto di Sicignano è quindi plausibile per i medici.

L'altro problema nella versione del pensionato 69enne è la traiettoria del proiettile che ha centrato Gjoni: è partito dall'alto verso il basso. Quindi, avevano ipotizzato i pm, dalla porta di casa al pianerottolo delle scale. Su questo i medici non danno risposte certe anche se, dicono, non è possibile stabilire la posizione della vittima al momento del colpo di pistola. Il ladro, ipotizzano, poteva anche essere accovacciato. Ipotesi questa che spiegherebbe la traiettoria del proiettile.

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