Vandalizzato il “muro delle bambole” contro la violenza sulle donne
È un simbolo e, come tale, va preservata la sua integrità. Eppure il "muro delle bambole", l'opera d'arte creata in via De Amicis a Milano per dire no alla violenza sulle donne, è in crisi. E la notizia fa ancora più scalpore considerando che arriva proprio nella giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre. Da giugno, secondo i dati forniti dalla consigliera comunale del Pd Rosaria Iardino, ben 500 delle bambole di pezza appese sulla parete sono state "strappate via". Un gesto stupido, che colpisce anche alla luce di quanto queste bambole rappresentano. La città di Milano, però, non ci sta. E così proprio martedì l'associazione Donne in rete onlus, presieduta dalla Iardino, si occuperà di rigenerare, con nuove bambole, il "wall of dolls".
Vandalizzato il "muro delle bambole": sarà rigenerato
Il "wall of dolls" è stato ideato dalla conduttrice televisiva Jo Squillo: "Questa è una installazione forte, un'opera d'arte che si divide in tre parti. Una parte sociale all'esterno, una artistica e una fashion all'interno, con il coinvolgimento degli stilisti come Etro, Ferragamo, Ferretti, che hanno donato le proprie bambole". nella serata di martedì, fino alle 20, il muro, finora in stato di abbandono, sarà rigenerato con l'inserimento di nuove bambole. L'intervento della consigliera Iardino in difesa delle donne non si limita però a un gesto simbolico, seppur importante: "Ho fatto sì che vengano stanziati 100mila euro in più per i centri anti-violenza", dice la Iardino, per potenziare quelle strutture alle quali sempre più donne si rivolgono, anche alla luce di un'amara considerazione: "La maggior parte dei casi di violenza a Milano non avviene per le strade ma tra le mura domestiche". L'impegno della consigliera andrà anche oltre il territorio comunale: "In città metropolitana mi sto battendo perché nello statuto venga messo anche il tema della violenza contro le donne".