Vandali nella redazione del settimanale Settegiorni a Rho, minacce di morte ai giornalisti

Raid vandalico nella redazione del settimanale "Settegiorni" di Rho, alle porte di Milano. La scorsa notte, ignoti hanno fatto irruzione negli uffici della testata, devastandoli e scrivendo sulle pareti insulti e minacce di morte ai giornalisti. A denunciare l'episodio è stato il direttore del settimanale, Angelo Baiguini, che è anche consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti: "Sono penetrati da una porta di sicurezza sul retro dell'edificio e hanno messo tutto sottosopra – ha spiegato all'agenzia Ansa – se voleva essere un'intimidazione in realtà è uno stimolo a proseguire nel nostro lavoro".
Non è la prima volta che i vandali prendono di mira la testata, un settimanale che negli ultimi tempi ha trattato argomenti scottanti come le infiltrazioni della ‘ndrangheta nell'hinterland milanese e il traffico di droga. Secondo quanto riferito da Baiguini è infatti la terza volta in pochi mesi che il giornale da lui diretto subisce atti del genere: "Il fatto che non abbiano rubato nulla fa nascere inquietanti interrogativi, se abbiamo dato fastidio a qualcuno non possiamo che essere soddisfatti del nostro lavoro".
Da consigliere dell'Ordine il direttore di "Settegiorni" ha voluto sottolineare la difficoltà di lavorare in periferia, "dove si è più esposti a minacce e ritorsioni". Baiguini è però certo di una cosa: "Tutta la redazione saprà reagire anche di fronte a questa ennesima intimidazione".
La solidarietà del Gruppo cronisti lombardi
Solidarietà ai colleghi della redazione del settimanale è stata manifestata dal Gruppo cronisti lombardi: "Si tratta di episodi inquietanti e chiediamo alle istituzioni di garantire la sicurezza dei giornalisti e di tutti i lavoratori della redazione – ha affermato il Gruppo, presieduto da Cesare Giuzzi, su Facebook – Come ha sottolineato il direttore Baiguini purtroppo chi fa il giornalista nell'hinterland milanese è più esposto a questo tipo di episodi ed è inaccettabile che fatti del genere possano passare sotto silenzio".