Val Brembana, tre famiglie ricoverate dopo una vacanza: sotto accusa l’acqua del rubinetto

Vacanza in montagna da incubo per tre famiglie, che si sono ritrovati alle prese con febbre alta e problemi gastrointestinali dopo aver trascorso un periodo in Val Brembana, nel Bergamasco. Sotto accusa, secondo quanto riporta il quotidiano "Il Giorno", ci sarebbe l'acqua del rubinetto che i componenti dei tre nuclei famigliari hanno consumato durante i giorni trascorsi in montagna nel comune di Cambrembo di Valleve, vicino alla nota località sciistica di San Simone. Solo negli ultimi giorni è stato ricostruito quanto sarebbe accaduto: il Comune è rimasto a secco perché alcuni abitanti hanno lasciato aperti i rubinetti, facendo scorrere un filo d'acqua per non far ghiacciare le tubature. La poca acqua rimasta sarebbe dunque stata contaminata da qualche residuo o carcassa d'animale. Tanto che il sindaco del comune di Cambrembo di Valleve, Santo Cattaneo, come riportato anche sul sito dell'amministrazione, lo scorso 3 gennaio ha emanato un'ordinanza in cui vieta l'utilizzo dell'acqua di rete per utilizzo umano e alimentare, specificando che la mancanza d'acqua nelle tubature è stata causata dai "rubinetti lasciati aperti".
Una ragazzina di 13 anni è finita in ospedale
Sapere quanto è successo è solo una magra consolazione per i componenti delle tre famiglie che hanno fatto i conti con l'intossicazione a causa dell'acqua bevuta. A riportare le conseguenze più gravi è stata una ragazzina di 13 anni, ancora ricoverata nel reparto di Pediatria dell'ospedale di Desio. L'adolescente, come hanno riportato i suoi genitori, ha perso cinque chili in seguito alla grave disidratazione dovuta ai problemi gastrointestinali. Ma tutta la famiglia, residente a Paderno Dugnano, nel Milanese, ha avvertito i sintomi dell'intossicazione. Assieme a loro hanno fatto i conti con l'acqua contaminata anche i vicini di casa in montagna, che risiedono a Novate Milanese, e una terza famiglia ospite del nucleo famigliare di Paderno.