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Vaccini obbligatori a scuola, la ministra Fedeli contro Regione Lombardia: “Nessuna proroga”

Scontro tra il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e l’assessore regionale lombardo al Welfare Giulio Gallera sulle vaccinazioni obbligatorie per le scuole d’infanzia. Secondo la Fedeli è “fuorilegge” la proroga di 40 giorni annunciata negli scorsi giorni da Gallera per i genitori dei bambini non vaccinati. La delibera della Regione Lombardia è attesa per il 4 settembre.
A cura di Francesco Loiacono
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La ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, risponde all'assessore regionale lombardo al Welfare, Giulio Gallera, sul tema dell'obbligo vaccinale a scuola. Ed è scontro: "È semplicemente fuorilegge" la proroga di 40 giorni proposta negli scorsi giorni da Gallera ai genitori dei bambini che frequentano le scuole dell'infanzia lombarde che, entro l'11 settembre, non avranno ancora vaccinato i propri figli, ha detto Fedeli.

"Nessun rinvio, su questo io e la mia collega Beatrice Lorenzin siamo fermissime", ha detto la ministra in un'intervista al quotidiano "La Repubblica". Una presa di posizione volta a fare ordine in una situazione che, come forse era prevedibile, sembra avvolta dal caos. Tutto parte dalla nuova legge sull'obbligo vaccinale, la 119/2017, che ha reso obbligatorie per bambini e bambine che frequentano le scuole d'infanzia dieci vaccinazioni: l'esavalente contro polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse, Haemophilus di tipo B e poi i vaccini contro morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Obbligo vaccinale a scuola: è caos

I Comuni lombardi, tra cui quello di Milano, si sono adeguati informando i propri cittadini. Ma alcune amministrazioni locali hanno chiesto che fosse la Regione, tramite le Agenzie per la tutela della salute (le ex Asl), a inviare all famiglie una lettera con lo stato delle vaccinazioni per i propri figli, in maniera che i genitori sappiano cosa fare e come procedere. La Regione Lombardia ha scelto però, per una questioni di costi e di rapidità, di procedere in senso inverso. Dopo il 10 settembre, termine ultime fissato dal ministero della Salute, saranno le scuole dell'infanzia a dover comunicare all'Ats quali bambini non hanno ancora portato il modulo sulle vaccinazioni. Una procedura per la quale sono concessi dieci giorni. Nei successivi 15 giorni i genitori dei bambini non in regola potranno incontrare un esperto che spieghi loro l'importanza di vaccinare i figli. Entro altri 15 giorni, poi, i bambini dovranno essere vaccinati. In totale, appunto, una proroga di 40 giorni, adesso contestata dalla ministra.

Gallera: Modello che crea minor disagio alle famiglie

La delibera regionale con cui l'assessore Gallera renderà ufficiale la proroga – e dunque lo scontro con il governo – è prevista per lunedì 4 settembre. Galera sembra comunque deciso a procedere in tal senso: "Il modello studiato da Regione Lombardia è quello che mira a creare il minor disagio alle famiglie – ha affermato – Ricordo infatti che per i genitori dei bambini in regola con le vaccinazioni basta la presentazione dell'autocertificazione a cui si può accedere tramite i siti di Regione o Ats e Asst o direttamente nelle scuole. Pochi secondi con un sistema senza code o disagi. Ci siamo orientati su questo modello perché è l'unico strumento rapido, efficace e sicuro. L'invio delle lettere, infatti, in assenza di un'anagrafe vaccinale nazionale, rischia di essere lacunoso vista la difficoltà di recuperare le certificazioni vaccinali di bambini provenienti da altre regioni o Paesi e noi non volevamo commettere inutili errori o creare inutili allarmismi nelle famiglie, così come già avvenuto in altre Regioni".

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